“Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino sono prodotti nello stesso luogo e con lo stesso vitigno, ma il primo è considerato uno dei migliori vini al mondo mentre il secondo un “also-run” (perdente o sfavorito, ndr). Ma è davvero così?”. Se lo chiede Lettie Teague, firma del Wall Street Journal, uno dei quotidiani finanziari più influenti al mondo, in un articolo dedicato alle due denominazioni di Montalcino dal titolo “Questo vino rosso toscano d’occasione è più buono che mai”. “Parlando nelle scorse settimane con produttori di Brunello - scrive Teague - li ho trovati allo stesso modo concentrati nel produrre un Rosso di prim’ordine e un grande Brunello. Dopo aver assaggiato una quindicina di Rosso di Montalcino, penso che molti di loro siano riusciti a fare vini simili al Brunello che costano molto di meno”.
La giornalista del Wall Street Journal evidenzia i differenti tempi e regole di produzione e la disparità di prezzo (“mentre un buon Brunello costa almeno 100 dollari a bottiglia, un buon Rosso costa sui 30 dollari”), mette insieme i suoi cinque assaggi preferiti - dal Rosso di Montalcino 2020 di Argiano al Rosso di Montalcino 2020 di Banfi, da Rosso di Montalcino 2020 de La Gerla al Rosso di Montalcino 2020 di Val di Suga, per citarne alcuni - e fa sapere che nella degustazione di un suo amico, appassionato di Brunello, è rimasto scioccato nello scoprire che quel che aveva assaggiato era “solamente” un Rosso di Montalcino.
L’articolo di Lettie Teague è stato ripreso dal “Gambero Rosso”, che ha evidenziato il dualismo tra Brunello e Rosso (che, dallo scorso anno, ha un evento a sé, Red Montalcino, e potrebbe presto vedere un’apertura dell’Albo dei Vigneti che ad oggi conta 510 ettari a fronte dei 2.100 del Brunello, ndr) per poi sottoporre la provocazione al Presidente del Consorzio che tutela le due denominazioni, Fabrizio Bindocci. “Accomunare il Rosso al fratello maggiore non è un problema, è un valore - ha minimizzato Bindocci - sono due vini complementari e lo saranno anche in futuro (…). Il rischio non si pone”. Al lettore, le considerazioni finali sull’argomento.