Si è aperto ieri nel Complesso di Sant’Agostino il Laboratorio Internazionale di Storia Agraria, che da venticinque anni riunisce a Montalcino i principali studiosi di storia agraria e rurale. L’edizione di quest’anno pone l’attenzione sulle pratiche di sostenibilità e l’utilizzo delle risorse nelle campagne medievali e moderne. “Sono concetti molti attuali e moderni di cui cerchiamo di misurare l’importanza dal punto di vista storico. La società medievale si pone il problema delle risorse, ma se lo pone in maniera diversa, non in termini ambientalisti ma in rapporto a dei bisogni, a delle necessità”, spiega a MontalcinoNews Massimo Montanari, tra i più autorevoli storici dell’alimentazione, nonché presidente del Cesscalc, il Centro di studi che organizza il Laboratorio di Storia Agraria. Montanari, nel suo discorso introduttivo al Laboratorio, ha citato il testo di un inventario del monastero di Bobbio (Piacenza) dell’anno 883, con 32 nuovi poderi concessi in affitto a famiglie contadine. “I monaci specificarono che questo intervento fu fatto per necessità. Non sappiamo quale necessità, se per ragioni di tipo demografico, carattere politico, o una revisione delle attività monastiche avviata dall’Imperatore Ludovico. Qualunque sia la motivazione, va sottolineata la volontà di giustificare, quasi di scusarsi per aver messo mano a seghe e asce per distruggere una porzione di bosco. Questo ci porta all’argomento di questo Laboratorio: il tema degli equilibri ecologici, della sostenibilità”.
“Lo stesso termine di risorsa – prosegue Montanari nell’intervista a MontalcinoNews – va messo in discussione. È un termine che presuppone una distanza degli uomini dall’ambiente. Bisogna riavvicinare questi due punti, l’oggetto ambiente e il soggetto uomini. L’idea stessa di risorsa non esiste se non in funzione alle esigenze e alle richieste degli uomini. Sono temi anche delicati dal punto di vista concettuale, che noi cerchiamo di verificare sul piano storico pensando che riflettere sul senso di queste parole può avere un senso per noi anche oggi. Di sostenibilità di parla spesso ovunque, molto spesso a vanvera”.
Domani si terrà la giornata clou: la mattina il Laboratorio apre una finestra sul mondo con una videoconferenza in diretta da Parigi con lo storico francese Mathieu Arnoux; nel pomeriggio, alle 18, la consegna del premio “Città di Montalcino”, al geografo Leonardo Rombai, per la sezione storiografica, e all’esperto di Caravaggio e amico di Montalcino Bert Treffers, per la sezione arte e spettacolo. L’evento si chiuderà lunedì mattina con una tavola rotonda finale.
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