Inizia una nuova avventura per Luca Pastorelli, fiduciario, sin dalla nascita, del plesso di Montalcino dell’Istituto “Bettino Ricasoli” di Siena, e che adesso proseguirà la propria carriera a Grosseto, la sua città. Al suo posto Maria Caterina Basta. Pastorelli, attraverso MontalcinoNews, ha voluto scrivere una lunga lettera di ringraziamenti, rimasto colpito anche dalle dichiarazioni di affetto che i nostri lettori gli hanno fatto arrivare attraverso la nostra testata. Se Pastorelli ha avuto un ruolo di così grande importanza, dimostrandosi all’altezza e lasciando un ricordo così bello, grande merito va dato all’allora dirigente scolastico Tiziano Neri: fu lui, con una scelta che oggi possiamo definire lungimirante, a credere in quel giovane che allora non aveva esperienza ma tanto entusiasmo. E Pastorelli ricorda quel momento come l’inizio di tutto e non a caso il ringraziamento per l’allora dirigente scolastico in questa lettera appare più di una volta: “Il preside di allora, il prof. Tiziano Neri mi convocò in presidenza, e dopo una serie di domande sulla mia formazione mi disse che mi avrebbe nominato fiduciario del nuovo plesso, anche in ragione della vicinanza alla mia residenza (Grosseto). Risposi subito che non avrei accettato perché non me la sentivo, ero troppo giovane e inesperto, ma lui aveva già deciso… e così tra paure, dubbi, incertezze, timori ma allo stesso tempo tanta voglia di fare, molta energia, entusiasmo, passione, iniziò la mia avventura sia professionale che personale, che fino ad oggi è stata la più importante, stimolante, straordinaria, significativa della mia vita e dubito che in futuro mi ricapiterà un’occasione di tale portata”.
Questa la lettera integrale di Luca Pastorelli inviata a Montalcinonews
“Risulta essere per me impresa ardua dover descrivere emozioni, vicende, gioie, momenti difficili da quel novembre del 2016 quando forse casualmente, nella sede provinciale di Siena con dirigenti scolastici, assessori, sindaco di Montalcino, mi trovai alla riunione per l’apertura di un nuovo corso professionale ad Indirizzo Agrario che doveva sorgere a Montalcino.
Ricordo la richiesta del sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli: “ci occorre una scuola altamente professionalizzante, dove i ragazzi devono trascorrere gran parte delle lezioni nel campo, in modo da insegnare loro il mestiere, la professione, il saper fare”.
Era l’anno in cui vinsi il Concorso per “entrare di ruolo” e riuscii a scegliere l’unica cattedra della mia classe di concorso che era disponibile a Siena.
Avevo 36 anni.
Il preside di allora, il prof. Tiziano Neri mi convocò in presidenza, e dopo una serie di domande sulla mia formazione (alle Scuole Superiori, già a suo tempo, scelsi l’Istituto professionale, svolgo la libera professione in Agraria, sono figlio di agricoltore, ho vissuto e tuttora vivo in campagna) mi disse che mi avrebbe nominato fiduciario del nuovo plesso, anche in ragione della vicinanza alla mia residenza (Grosseto).
Risposi subito che non avrei accettato perché non me la sentivo, ero troppo giovane e inesperto, ma lui aveva già deciso….e così tra paure, dubbi, incertezze, timori ma allo stesso tempo tanta voglia di fare, molta energia, entusiasmo, passione, iniziò la mia avventura sia professionale che personale, che fino ad oggi è stata la più importante, stimolante, straordinaria, significativa della mia vita e dubito che in futuro mi ricapiterà un’occasione di tale portata.
E’ vero….per un tecnico agricolo collaborare alla nascita di una nuova scuola professionale (organizzare laboratori, esercitazioni pratiche in azienda, curricolo di studi, ecc.) non in un territorio qualsiasi ma nel territorio d’eccellenza quale quello del Brunello di Montalcino non ha paragoni, non trovo un aggettivo per descriverne l’onore, credo sia il massimo dell’aspirazione, ecco: ne ho avuto il privilegio! Onorato non solo dal punto di vista professionale, ma anche personale, perché questa esperienza senza paragoni mi ha cambiato profondamente.
Ho dato tanto della mia vita personale, ma ora che penso a ciò che è stato, solo ora riesco a capire che ho ricevuto molto di più. Sentivo sulle mie spalle (pur essendo solo un collaboratore del DS) la gravosa responsabilità di offrire un corso di studi adeguato alle altissime aspettative dell’intero territorio, sia da parte dei ragazzi che lo scelgono per amore incondizionato nei confronti dell’agricoltura e dell’ambiente, sia dei genitori che ci affidano il bene più prezioso che hanno, i loro figli, sia per gli enti e l’intero tessuto produttivo di Montalcino che hanno voluto fortemente la nascita della scuola in quanto vige l’esigenza di garantire il mantenimento dell’elevata qualità sia del “re dei prodotti agricoli”, sia delle altre eccellenze del neo-Distretto Rurale.
Fin dai miei primi sopralluoghi a Montalcino, ho percepito subito da parte dei vari addetti, una gran voglia di collaborare, di rendersi utili per realizzare una scuola speciale, fuori dall’ordinario, infatti erano e sono continuamente pronti a fornire tutto il necessario per un buon apprendimento.
Non avevo mai visto nella mia esperienza scolastica, iniziata nel 2004, tanto attaccamento del territorio alla scuola e la cosa ancor più singolare è che capivo che questa scuola “se la sentivano un po’ anche loro”, quindi ha iniziato da subito a concretizzarsi un legame inscindibile. Questo sì che è un bell’esempio di rapporto pubblico/privato.
Per questo motivo, ciò che sembrava impossibile è stato realizzato fin da subito e dal nulla, con l’attività di Orientamento che organizzai velocemente (per i tempi stretti che vi furono) in meno di un mese si iscrissero i primi 23 alunni (attualmente il corso conta circa 110 studentesse e studenti) e successivamente, in questi primi sei anni, sono state stipulate convenzioni tra la scuola e le aziende agricole per effettuare direttamente nelle aziende private le esercitazioni pratiche previste dal piano di studi (un giorno a settimana, durante i cinque anni del percorso di studi, gli studenti fanno lezione all’esterno delle mura scolastiche), convenzioni per attività di Pcto (ex Alternanza Scuola/Lavoro) dove i ragazzi fanno singolarmente esperienza anche nei periodi di interruzione dell’attività didattica, partecipazioni a eventi di carattere agrario ma anche “umanistico” del territorio con enti, associazioni di volontariato, forze dell’ordine, ecc.
Sono stati organizzati stabilmente corsi di specializzazione sia all’interno del piano di studi, quali il corso di assaggiatore di vino di I livello con Onav, corsi propedeutici all’assaggiatore di olio, corso sul riconoscimento dei funghi commestibili con l’Asl, assaggio dei formaggi, carne, ecc., ed anche Percorsi extrascolastici quali patentino per trattori gommati/cingolati, tanto richiesti anche dai titolari delle aziende agricole.
Si è collaborato, dal punto di vista didattico, sulla progettazione della nuova Cittadella dell’agroalimentare che sorgerà a San Giovanni d’Asso, per la creazione di nuovi laboratori, l’azienda circostante, ecc.
Alle gare nazionali di Agraria, il neo indirizzo ha partecipato per la prima volta nel 2022 ottenendo da subito il primo posto grazie ad un nostro alunno della classe quarta, pertanto di conseguenza, l’anno successivo la nostra Scuola è stata sede delle Gare Nazionali di Agraria, promosse dal Ministero dell’Istruzione, ospitando a Montalcino 33 studenti e rispettivi docenti e dirigenti scolastici provenienti da Istituti agrari di molte regioni italiane, oltre che Dirigenti ministeriali.
Ma ogni cosa ha il suo tempo, non tutto è eterno, quindi è giusto e normale che trascorso un determinato periodo, vi siano anche cambiamenti, avvicendamenti di sicuro positivi che porteranno nuova linfa vitale, e una maggiore crescita grazie a nuove idee, azioni, progetti.
Termina qui la mia collaborazione per l’avvio del nuovo corso, ora occorre pensare alla crescita e al futuro assetto nella nuova sede di San Giovanni d’Asso dove anche il nostro istituto avrà i propri esclusivi laboratori professionalizzanti e un terreno circostante per alcune esercitazioni agrarie.
Prima di salutare, vorrei ringraziare l’allora preside Tiziano Neri per aver creduto in me ed affidarmi il gravoso incarico, ai colleghi fiduciari del “Ricasoli” con i quali abbiamo condiviso le numerose difficoltà di gestione, sanitarie, organizzative, ecc., i titolari delle aziende agricole del territorio che non hanno mai fatto mancare la loro disponibilità ad ospitare i ragazzi nelle loro aziende per le esercitazioni pratiche e per l’assistenza che dedicavano ai ragazzi durante le stesse insieme agli insegnanti, gli enti e associazioni territoriali in particolare il Consorzio del vino Brunello di Montalcino per le sponsorizzazioni e per la disponibilità ad ospitare gli studenti durante le manifestazioni promozionali.
Un saluto particolare all’amministrazione comunale di Montalcino e al sindaco Silvio Franceschelli che è stato il principale promotore della nascita della scuola e che ha sempre garantito la vicinanza dell’ente che rappresenta con l’apporto di risorse, spazi, mezzi, attrezzature, risorse umane, ma soprattutto è stato il principale promotore della collaborazione tra la scuola e il territorio, facendo da filtro e agevolando tutte le iniziative precedentemente elencate; senza il suo operato, quanto realizzato non sarebbe stato possibile.
Il modello Montalcino a mio modesto e umile avviso andrebbe esportato in molte altre scuole.
Ringrazio l’attuale Dirigente Scolastico, la segreteria del “Ricasoli” e i colleghi del plesso di Montalcino che hanno prestato servizio nei vari anni (personale docente e Ata) che ben oltre alle loro mansioni previste, all’orario e disponibilità di mezzi hanno dato il loro apporto quotidiano personale e volontario, ma soprattutto che hanno creduto nel modello di scuola richiesto dal territorio, “fare una scuola differente è possibile” e così è stato, e sono convinto lo sarà anche in futuro.
Non posso non ricordare i genitori, con i quali si è instaurato un rapporto schietto di reciproco rispetto, stretta collaborazione nell’affrontare insieme e risolvere grazie ai preziosi suggerimenti tutte le varie problematiche tipiche di una nuova scuola, lontana dalla città, come ad esempio per i trasporti, gli spazi, l’emergenza sanitaria; anche le più accese discussioni si sono sempre concluse con una risoluzione giusta e vantaggiosa per i ragazzi e nel rispetto della legge.
Il finale non poteva non essere alla parte più preziosa e alla quale io tengo maggiormente, al vero valore aggiunto non solo della scuola ma dell’intero territorio: i ragazzi.
Spesso i colleghi, gli amici, mi chiedevano dove trovassi la forza per superare le difficoltà, le delusioni che spesso comportavano tale ruolo: semplice, la trovavo negli occhi profondi dei nostri straordinari studenti, dal loro animo puro, innocente, dal modo semplice e umile di porsi, dal comportamento allegro, spensierato, ottimista.
Vederli felici mi era più che sufficiente per darmi la carica di ottimismo e la forza per superare qualsiasi ostacolo.
Saluto tutti con l’augurio che mi viene profondamente dal cuore, che questa scuola rimanga per sempre l’occasione per gli studenti di realizzare i propri sogni, concretizzare le legittime aspirazioni professionali, personali, sociali, al territorio che possa avvalersi di professionalità preparate, e infine come veniva definita spesso da diverse persone, la scuola di Montalcino: “l’isola felice”.
L’esperienza Montalcino avrà sempre un posto speciale nel mio cuore”.