“Queste modifiche rischiano di mettere in ginocchio il settore della tartuficoltura senese. Il nostro oro bianco merita di essere difeso. Anche fossi solo a farlo”. Stefano Scaramelli, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, anticipa il suo voto contrario alla legge regionale che cambia le norme in materia di cerca, raccolta e coltivazione dei tartufi. Il testo, approvato nei giorni scorsi dalla commissione Sviluppo economico e rurale presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), approda domani in Consiglio Regionale ma “è stato completamente stravolto dagli emendamenti firmati dai colleghi del Partito Democratico – sottolinea Scaramelli – una decisione unilaterale non condivisa dalla maggioranza di governo di cui a pieno titolo fa parte Italia Viva (il partito di Scaramelli, ndr). Non voterò il testo di legge e non parteciperò alla discussione. Così come spero e mi auguro facciano altri colleghi di maggioranza e minoranza”.
“Una tradizione diventata per molte imprese lavoro, la peculiarità di un territorio, l’esperienza e la dedizione della coltivazione del tartufo bianco a Siena è elemento unico nel suo genere. È realtà. È lavoro. In queste ore anche le associazioni di categoria agricole stanno condividendo questa mia impostazione – prosegue Scaramelli – per altro, lo dico a chi di dovere, le eventuali o presunte mediazioni non si fanno nelle stanze di un partito ma dentro un confronto trasparente e partecipato. L’atto legislativo vorrebbe ampliare il corridoio per il libero passaggio tra due tartufaie da 10 metri come previsto nel testo approvato dalla giunta a 50 metri. Si vorrebbe inoltre impedire di fatto alle imprese agricole del territorio o ai proprietari di poter esercitare la propria attività imprenditoriale o fruire della stessa proprietà attraverso delle maestranze dirette o tramite regolare contratto d’affitto. Assurdità”.