Il tartufo vola a Madrid e anche il territorio di Montalcino sarà protagonista. Si inaugura oggi, giovedì 6 luglio, la terza tappa della mostra ‘Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra’ realizzata dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura. La mostra, ospitata fino al 10 settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid è parte dell’omonimo progetto internazionale che ha già toccato Barcellona e Aínsa-Sobrarbe, per proseguire con le tappe di Madrid, L’Avana e New York.
Promossa dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, con il coordinamento scientifico di Leandro Ventura, storico dell’arte direttore dell’Istituto, e di Stefania Baldinotti, antropologa responsabile del laboratorio di antropologia visiva, e curata per la sezione contemporanea da Dominique Lora e Micol Di Veroli, ‘Racconti (In)Visibili: Tra cielo e terra’ è la seconda edizione di un grande progetto espositivo itinerante, incentrato sulla varietà e sulla rilevanza del patrimonio immateriale tutelato dalla Convenzione Unesco 2003. L’organizzazione è a cura di Glocal Project Consulting, l’allestimento polimediale è stato progettato da OpenLab Company. Il progetto è realizzato con la collaborazione delle comunità patrimoniali della Rete delle Grandi Macchine a Spalla e della Cerca e cavatura del tartufo, elementi iscritti dall’Unesco nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Della comunità italiana del tartufo fa parte l’Associazione Nazionale Città del Tartufo (Anct), realtà associativa che ha la sua sede operativa in Toscana, a San Giovanni d’Asso, nel Comune di Montalcino, e il cui presidente Michele Boscagli (ex sindaco di San Giovanni d’Asso) sarà presente all’inaugurazione della mostra, insieme ad Antonella Brancadoro, direttore di Anct e referente di comunità.
La mostra di Madrid è realizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid, sotto l’egida dell’Ambasciata d’Italia in Spagna. In mostra le opere di 15 artisti italiani contemporanei: Antonio Ligabue, Matteo Basilé, Bertozzi&Casoni, Paolo Buggiani, Cinzia Sarto, Vincenzo Marsiglia, Stefano Canto, Angelo Bellobono, Davide Dormino, Simone Pellegrini, Elena Bellantoni, Elena Mazzi, Leonardo Petrucci, Benedetto Pietromarchi, Maurizio Sapia, poste in confronto tematico con la sezione audiovisiva della mostra che propone, nell’edizione madrilena, accanto a ‘Caleidoscopio del patrimonio Immateriale’, stroboscopica partitura per suoni e immagini del regista etnomusicologo Francesco De Melis, il bosco virtuale dedicato al docufilm ‘Memoria di tartufo, una storia nascosta’ del regista Remo Schellino. Nella sezione fotografica, i reportage etnografici dei fotografi Massimo Cutrupi e Marco Marcotulli si concentrano sul patrimonio immateriale italiano, mettendone a fuoco sia le performance più eclatanti che le pratiche meno diffuse, cercando nell’espressività dei protagonisti e nei segni ineffabili del trascorrere del tempo il seme del cambiamento e la certezza di quell’eterno ritorno che, insieme, costituiscono la vitalità della tradizione.
Gli artisti selezionati sono tutti caratterizzati da una ricerca ispirata alla natura effimera, eppure costante del rapporto tra singolarità e collettività e delle varie forme di interazione tra uomo e natura, tra memoria e senso di appartenenza. Ogni opera, a suo modo, esplora e reinventa tecniche antiche, forme di conoscenza e di manualità, sperimentando con competenze e materiali diversi - come la lavorazione della carta, della ceramica e la tessitura - o raccontando antiche tradizioni come la caccia o i saperi legati alla nutrizione e all’elaborazione dei cibi. Le opere degli artisti contemporanei, in un rimando di nessi invisibili, vengono così messe in dialogo con i video di De Melis e le fotografie di Cutrupi e Marcotulli, mostrando le infinite varietà nelle quali si declina il rapporto uomo-natura.