“Sono anni che mi occupo di promozione del territorio, sono nata a Montalcino e ci ho sempre creduto. Penso che questa sia un’iniziativa che manca a Montalcino, proprio per dare anche il giusto risalto alle nostre produzioni locali con una attività rivolta al turista, al winelover, in modo che viva un’esperienza di livello”. Così Nadia Bindi, di Artemisia Viaggi, agenzia di tour gastronomici, spiega a MontalcinoNews il lancio di un’iniziativa unica: cenare tra i vigneti di Montalcino, nel luogo in cui nasce il mito del Brunello, mentre tramonta il sole, con i vini delle aziende del territorio abbinati ai piatti gourmet curati da uno chef.
Il primo appuntamento, una sorta di edizione di lancio, è andata in scena a fine giugno a SassodiSole, azienda di Brunello guidata dalla famiglia Terzuoli, con la cena preceduta da una visita in cantina. Un modo per dare il giusto risalto ad un territorio vocato all’eccellenza, una chiave per entrare dentro la stanza dei segreti della produzione del Brunello. “Noi siamo molto gelosi del nostro territorio, delle nostre viti. Le vediamo crescere tutto l’anno e cerchiamo di preservarle al meglio – racconta Roberto Terzuoli – al tempo stesso è prezioso anche divulgare ciò che facciamo. Perché puoi fare la cosa più buona e più bella del mondo, ma se poi non la racconti rimane fine a se stessa. Questo genere di iniziative è importante. Si tratta di una cena, però è una scena in un contesto particolare, con il produttore che ti spiega dove sei, quello che viene fatto. Mentre mangi vedi il grappolo e ti viene raccontato quello che succederà a questo grappolo. Perché spesso si parla di naturalità, e noi tra l’altro siamo un’azienda biologica, ma non ci dimentichiamo che la vite è così grazie all’uomo, che la pota, altrimenti sarebbe una pianta strisciante. L’uva non viene da sola, è un prodotto fatto dall’uomo. E il vino uguale”.
La prima iniziativa si è tenuta come detto a SassodiSole, ma l’idea è di coinvolgere tante altre aziende di Montalcino. Con la stessa formula: vini del produttore e piatti dello chef Luca Bini. “In questi casi si rispetta soprattutto il vino – sottolinea Bini – cercando di abbinarci la nostra cucina che comunque nel 90% dei casi si sposa in maniera perfetta. Quindi rispetto per il vino, rispetto per il cibo e rispetto per la qualità che abbiamo in questo territorio magnifico”.
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