I grandi investimenti nel Senese, in buona parte stranieri, sono un’opportunità per il territorio, ma possono rappresentare anche dei rischi. Lo raccontato al quotidiano La Nazione il colonnello Giuseppe Antonio Marra, che, dopo cinque anni, lascia il Comando Provinciale della Guardia di Finanza - che conta 115 persone, ufficiali compresi, con tre tenenze alle dipendenze, Chiusi, Montepulciano e Poggibonsi - a Pietro Sorbello (la cerimonia di passaggio si terrà il 20 luglio). “Tra pandemia, incentivi, bonus, crisi energetica e fondi Pnrr, c’è stata una spregiudicatezza maggiore da parte di taluni - spiega Marra - non sono cambiati i reati, si è estesa verso il basso la platea di chi vuole frodare lo Stato e accaparrarsi risorse pubbliche senza diritto”.
Non è più complicato, gli chiede il giornalista e capo della redazione di Siena del quotidiano La Nazione Pino Di Blasio, reggere il Comando delle Fiamme Gialle in una provincia dove molti gruppi finanziari investono in ville e vigneti? “Monitoriamo con attenzione tutti i passaggi di proprietà - replica il colonnello - l’esperienza ci porta a dire che non sempre i soldi che entrano in un territorio sono di provenienza lecita”. “Abbiamo una mappa abbastanza chiara delle proprietà della grande finanza - prosegue Marra - ci sono tanti nomi importanti, investitori stranieri. Un’opportunità per il territorio, ma anche un rischio. L’opportunità è la mole di risorse che possono produrre un effetto moltiplicatore. Il rischio è che chi investe somme ingenti, ad esempio sui vigneti di Brunello, non comprenda il fatto che deve rispettare le regole di ingaggio del territorio e non stravolgere nulla, né la sua architettura né le modalità di fare vino”.
L’ex comandante delle Fiamme Gialle di Siena insiste sul tema del riciclaggio internazionale: “Siena è una provincia ricca, attira molti investitori. Chiunque abbia necessità di ripulire somme ingenti, non si fa problemi di pagare la tassa d’ingresso. Bisogna stare attenti, è un territorio ricco senza anticorpi forti per difendersi da grandi squali. La criminalità economica non ha confini, sposta milioni con un clic del mouse. Abbiamo cercato di accendere riflettori su operazioni sospette”.