“Siamo 2020 soci, abbiamo costruito un modello, con tanto di regolamento e calendario. Ci impegniamo a preservare e tutelare il territorio. Ma la politica deve aiutarci, non può metterci i bastoni tra le ruote. Visti anche i cambiamenti climatici non è giusto limitare chi vuol fare tartuficoltura”. Paolo Valdambrini, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi, con sede a San Giovanni d’Asso, va subito al nodo della questione. “I nostri politici in Regione non riescono a fare una legge perché prevale la parola dei politici aretini che vogliono tutelare i tartufai di Arezzo, che vengono nelle nostre tartufaie perché noi le abbiamo e loro no. Ma ce l’abbiamo perchè ci abbiamo lavorato tanto, rendendole produttive. La provincia di Siena non può diventare un orto dove tutti arrivano per cogliere i prodotti”.
La legge regionale è del 1995, quella nazionale addirittura del 1985. “Andrebbe adeguata, questo sì – prosegue Valdambrini – ma meglio una legge vecchia che una peggiorativa. Vogliono realizzare corridoi per il libero accesso alle tartufaie, o addirittura obbligare associazioni come la nostra ad aprire gli statuti a tutti i tartufai d’Italia. La colpa è della politica che non ha il coraggio di dire che il tartufo è possibile coltivarlo, quindi si può considerare prodotto agricolo. Un conto è la libera cerca, un conto sono le tartufaie dove ci deve andare solo chi ci lavora, chi fa migliorie, chi ha a cuore la tutela del territorio e dell’economica legata al tartufo”.
I tartufai senesi segnalano anche alcuni esposti anonimi sui lavori di manutenzione delle tartufaie. “Ci sono alcune regole assurde – dice Valdambrini – non si può bruciare, non si può entrare con i mezzi meccanici, perché ci sono animali particolari come il tritone crestato, o il picchio rosso, che io non ho mai visto. Vanno tutelati, ma così si tutela anche i cinghiali che stanno distruggendo tutto. E il tartufo, non si tutela mai?”. Venendo al maltempo, conclude Valdambrini, “la pioggia ci vuole per i tartufi, ma occorre anche il sole. Se piove tutti i giorni non riescono a raggiungere la maturazione ottimale per avere un prodotto eccellente. La stagione dello scorzone è rallentata”.