Montalcino sta tracciando la strada in Toscana in termini di assistenza territoriale. Ne è convinto l’assessore regionale alla salute, Simone Bezzini, intervistato da MontalcinoNews in occasione del convegno sulla salute che si è tenuto il mese scorso al Teatro degli Astrusi. “Montalcino è una delle realtà più avanzate in termini di organizzazione dell’assistenza territoriale – spiega Bezzini – per tanti aspetti sta facendo da apripista: ritroviamo qui un percorsi di presa in carico di persone con cronicità, un forte investimento sulla prossimità e la multiprofessionalità e la multidisciplinarità. Che futuro può avere il presidio di Montalcino? Un futuro importante. È un polo di assistenza territoriale tra i più importanti della provincia. Nella programmazione che l’Asl ha fatto, si individua Montalcino come uno dei presidi che non solo dovrà servire coloro che vivono a Montalcino ma anche i territori circostanti”.
Bezzini si sofferma sul concetto di prossimità. “Doppiamo organizzare la sanità in questo modo: da una parte l’alta specialità, le eccellenze che richiedono processi di centralizzazione, grandi ospedali, aziende ospedaliero-universitarie dove trattare patologie più gravi e fare interventi più complessi; dall’altra un’azione di prossimità e vicinanza alle comunità locali, con presa in carico soprattutto dei fragili, e questo è un lavoro che si fa nel territorio”.
La struttura che accoglie il presidio di Montalcino ha diversi spazi inutilizzati, un’ala chiusa da anni, una chiesa bellissima che potrebbe essere valorizzata. Una struttura quindi con grandi potenzialità che potrebbe dare il là a nuovi progetti: ad esempio, una residenza per anziani, di concezione moderna, visto l’invecchiamento della società, la conformazione dell’edificio e il paesaggio mozzafiato che si ammira affacciandosi dalla Val d’Orcia. Giriamo la proposta a Bezzini, ma la risposta è molto chiara. “Dobbiamo stare a quelli che sono gli indirizzi, dobbiamo lavorare a ciò che abbiamo già programmato”.
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