“Visto c’è esiste questa esigenza, sentita da molti, di tornare a parlare col produttore, quale cornice migliore del centro storico per Benvenuto Brunello?”. La Proloco di Montalcino interviene nel dibattito sull’evento di punta del Consorzio, rinnovato dal 2021 con un format più rigido (prenotazioni, degustazioni al tavolo…) per andare incontro alle normative anti-Covid. Adesso, con molte aziende che chiedono un ritorno al dialogo diretto con operatori, media, enoappassionati e collezionisti, si parla dell’ipotesi di trovare nuovi spazi per ripristinare i banchetti dei produttori, ipotesi proposta inizialmente dal direttore del Consorzio Andrea Machetti, che in un’intervista a Winesurf.it aveva anche accennato all’idea di uscire dal territorio comunale.
“Suggeriamo di continuare a utilizzare la stessa location, il Complesso di Sant’Agostino, e affiancarne altre – sottolinea a MontalcinoNews Fulvia Soda, vicepresidente della Proloco – il centro storico è dotato di un palazzo comunale bellissimo chiuso gran parte dell’anno, tranne i matrimoni o qualche mostra al piano terra. Era stato usato in passato per BaroloBrunello che ha un’affluenza minore ma può fare da stampella per trasferire parte dei produttori in una location meravigliosa, decongestionando il chiostro. Oppure le sale della Fortezza, anche se lì è un po’ più complicato perché serve passare dall’Enoteca. C’è la possibilità di usare altri edifici pubblici, forse anche il teatro. Secondo noi un Benvenuto Brunello ambientato nel centro storico è una buona idea da valutare, sia per aprire le nostre bellezze a tutti che per dare la possibilità alle persone di camminare a Montalcino, come se fosse il proprio salotto. A cornice del quale c’è tutta una serie di ristoranti e attività che ne beneficerebbero. Inoltre, dopo la pandemia, i visitatori potrebbero essere più disposti a spostarsi in più luoghi per evitare affollamenti”.
Un’opinione simile a quella del sindaco Silvio Franceschelli, che sempre a MontalcinoNews parlò di un’esperienza territoriale estesa anche alle cantine. “Se dovessi immaginare Benvenuto Brunello – disse il primo cittadino – lo vedrei sempre più aperto al territorio, alle aziende, al sistema del commercio, integrandolo con i luoghi della cultura, i monumenti e gli spazi di uso pubblico, per far vivere un’esperienza territoriale. Un esempio è il museo dentro Montalcino che è uno spazio chiuso con bellissime opere, attività legate alla produzione ma anche una visione che ti apre al territorio. Siamo pronti a sederci al tavolo col Consorzio per ragionare sulle sfide del futuro”.