Dopo anni di silenzi e immobilismo, salvo qualche lampo dialettico nei periodi elettorali e il clamoroso rave party del Capodanno 2014, pare si sia aperto un nuovo interesse verso le aree industriali di Torrenieri, un tempo motore dell’economia del territorio senese, nonché uno dei poli produttivi più importanti della provincia di Siena. Se la ex Sils Poroton è stata acquistata la scorsa estate all’asta dall’imprenditore lucano Donato Pacella (“faremo qualcosa di attinente al territorio che non deturpa e che porterà ricchezza”, disse a MontalcinoNews, mentre il sindaco di recente ha spiegato di aver invitato la proprietà a dare avvio all’iter per la valorizzazione del sito), qualcosa si sta muovendo anche per le ex Ceramiche Senesi, circa 92.000 metri quadrati composti da un insieme di fabbricati realizzati a partire dagli anni Settanta (il nucleo storico risale al 1972, il secondo fabbricato fu costruito tra il 1974 e il 1986, il terzo fabbricato nel 1986), dove si producevano ceramiche sanitarie, attività cessata nei primi anni del nuovo millennio.
L’attuale proprietario, Sardaleasing Spa, società di locazione finanziaria per azioni con sede a Sassari, ha presentato al Comune di Montalcino l’analisi di rischio e l’intervento di messa in sicurezza, ottenendo parere positivo (con prescrizioni) da Arpat e Asl Toscana Sud Est. Il documento è stato approvato dal Comune il 16 febbraio, determinando l’inizio dei lavori entro 45 giorni.
Il dibattito è entrato anche negli ultimi consigli comunali e il sindaco Silvio Franceschelli è stato chiaro: sì al recupero produttivo (artigianato, uffici, commercio…), no al cambio di destinazione d’uso per edilizia residenziale o turistico-ricettiva. “Di abitazioni ne abbiamo tantissime da utilizzare e da ultimare, inutile farne di nuove – spiega il consigliere Angelo Cosseddu, che ha presentato un’interrogazione sulle ex Ceramiche Senesi – sono soddisfatto della risposta del sindaco, l’area sarà destinata ad attività produttive, con la possibilità, se necessario, di creare qualche alloggio per i dipendenti. Torrenieri ha bisogno di un rilancio, ma con le attività produttive che riportino posti di lavoro”.
La certezza, quindi, è che non ci sarà cambio di destinazione d’uso. Anche perché c’è già un importante progetto edilizio, quello di Ampella, dove nascerà un resort di lusso. La certezza, quindi, è che non ci sarà cambio di destinazione d’uso. Anche perché c’è già un importante progetto edilizio, quello di Ampella, dove nascerà un resort di lusso. Lefay, nel business plan, prevedeva inizialmente di aprire nel 2023, ma l’iter si è allungato per una serie di fattori, comunque in via di risoluzione. “Dopo la bonifica ambientale, attendiamo quanto prima la partenza dei lavori”, ha detto Cosseddu.
Focus: le attività recenti sulle ex Ceramiche Senesi
Tutto inizia nel gennaio 2015, con una segnalazione per abbandono di rifiuti fatta dal Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente - Nucleo Operativo di Grosseto, dopo gli accertamenti della Polizia Ambientale nei capannoni e locali della ex fabbrica di porcellane denominata “Ceramiche Senesi”. Arriva un’ordinanza del sindaco, che chiede agli allora proprietari dell’ex stabilimento produttivo, Banca Italease (poi Banco Bpm) e Sardaleasing Spa, società di locazione finanziaria per azioni, di rimuovere e smaltire i rifiuti. I proprietari svuotano gli immobili, rimuovono le coperture in fibrocemento, smaltiscono i rifiuti, bonificano i materiali contenenti amianto. Poi un silenzio lungo tre anni, rotto da un’altra ordinanza, datata 23 maggio 2018, e dalla volontà di stilare un piano di bonifica dell’area da parte dei suoi proprietari. Piano che nel febbraio 2019 ottiene parere favorevole da parte della Conferenza di servizi (che riunisce Regione Toscana, Arpat, Asl Toscana Sud Est e Comune di Montalcino). È in realtà un sì condizionato, perché viene chiesto di integrare il programma. Anche qui passa molto tempo: nel luglio 2023, quindi dopo oltre tre anni, Sardaleasing, diventata la sola proprietaria delle ex Ceramiche Senesi, decide di avvalersi di una società di consulenza, Ambiente Spa, la quale invia la documentazione richiesta.
Stefania Mazzilli, in rappresentanza di Sardaleasing, chiede la convocazione di un tavolo tecnico per valutare l’analisi di rischio. Tavolo che si svolge il 7 novembre 2022 in videoconferenza: è qui che Ambiente Spa illustra il documento dell’analisi di rischio ed intervento di messa in sicurezza, che poi arriva al Comune di Montalcino il 2 dicembre 2022.
Il 23 gennaio Arpat indica un’area da bonificare, perché le concentrazioni degli idrocarburi sono superiori al limite consentito, condivide la proposta di rimuovere “dei rifiuti interrati risultati pericolosi”, per un totale stimato in 264 tonnellate, e chiede di ricevere con quindici giorni d’anticipo la data d’inizio dei lavori
Lo stesso giorno arriva anche il parere del Servizio Igiene Pubblica e Nutrizione dell’Asl Toscana Sud Est. “La questione relativa allo smaltimento del materiale (…) rimane incerta. Prima di procedere con questo approccio, sarebbe indicato individuare il percorso più idoneo per la gestione del materiale. Si dà indicazione, inoltre, di verificare che non ci sia effettivamente dispersione di materiale volatile inquinante durante i trasporti attraverso rilevazioni oggettivabili”. In conclusione, “l’analisi del rischio rassicura sull’assenza di pericoli per la salute e la sanità pubblica per quanto riguarda gli spazi analizzati. Rimangono delle riserve sulle operazioni di messa in sicurezza, in quanto alcuni punti sono incerti e andrebbero definiti meglio. Si ritiene, dunque, che si possa procedere con le attività di bonifica adempiendo agli accorgimenti sopra elencati”.
Il 16 febbraio il Comune di Montalcino approva il Documento di Analisi di Rischio con le prescrizioni di Arpat e Asl e il piano di rimozione dei rifiuti pericolosi secondo le prescrizioni di Arpat, determinando l’inizio dei lavori nel termine di 45 giorni dall’invio per pec della determinazione.