Tre turisti olandesi scelgono di andare in vacanza a Montalcino con tanto di bici e chiedono a un’azienda di partecipare alla vendemmia del Brunello, per non farsi mancare il momento legato al vino forse più emozionante. L’azienda accetta, i tre sessantenni iniziano la raccolta ma arrivano due ispettori del lavoro, che li scambiano clamorosamente per lavoratori irregolari. Scattano l’ordinanza-ingiunzione, che prevede una multa di 10.157 euro, più il blocco dell’attività dell’azienda, visto che i presunti dipendenti in nero erano superiori al 20% del totale dei lavoratori (in tutto erano in 12, considerando 8 regolari più il fratello della socia della cantina). La storia, accaduta realmente il 29 settembre 2016 e raccontata oggi sulle pagine de La Nazione, si è conclusa per vie legali dopo sette anni: il giudice del lavoro, Delio Cammarosano, ha firmato la sentenza che annulla l’ordinanza e condanna l’Ispettorato del lavoro a pagare le spese processuali (4.802 euro).
“Quei tre olandesi sono due medici liberi professionisti e un dentista, che erano in vacanza a Montalcino con le bici al seguito. Volevano passare una giornata all’aria aperta, godersi una delle campagne più belle e dolci del mondo, come scrive il giudice, e hanno chiesto di partecipare alla vendemmia”, spiega l’avvocato Michele Feri, del Foro di Firenze, che ha seguito la vicenda. “Di operai avventizi olandesi - scrive Cammarosano nella sentenza - nella vendemmia toscana non crediamo sussistere traccia. Tantomeno di avventizi al tempo sessantenni, dediti a un lavoro un tempo ambito da ragazzi e ragazze per mettere due soldi in tasca”. Cammarosano, riporta sempre La Nazione, sottolinea poi come i tre olandesi non potevano essere pagati con i voucher e che avevano “un campo di applicazione sideralmente distante dalla occasionale utilizzazione, certamente non retribuita, degli anzianotti vendemmiatori olandesi in vacanza, con prestazione resa a titolo di amicizia e per diletto personale”.
“A volte la burocrazia finisce per negare il buon senso – aggiunge Feri – sarà la Stato a pagare, non i due solerti funzionari. Purtroppo spesso l’attività ispettiva si concentra su attività lecite e non è così solerte riguardo ad attività fuori dalla legge”.