Il nome è top secret, e quasi certamente rimarrà tale visto che l’operazione non è andata in porto, ma uno degli uomini più ricchi del mondo stava per comprare un’azienda di Brunello. “L’affare sarebbe sfumato per dettagli, ma c’è mancato poco – rivela oggi a La Nazione il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli – so solo che chi avrebbe dovuto vendere ha terreni anche in altre aree vitivinicole d’Italia, e in ogni caso, anche se fosse venuto Bezos o Musk, avrebbe dovuto rispettare il territorio”. “I produttori sono sempre gli ultimi a sapere chi sta per comprare qualche tenuta a Montalcino – prosegue Franceschelli – primo perché le trattative sono riservate, per il timore che l’acquirente scelga altre aziende. E poi perché chi vende non vuole far sapere che va via da Montalcino, per un’offerta che non può rifiutare o perché in difficoltà”. “L’importante è che chiunque venga rispetti l’essenza di Montalcino, non stravolga l’anima di un territorio ricco di suo”, aggiunge il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci.
Franceschelli, cinque mesi fa eletto senatore dal Pd, nell’intervista odierna a Pino Di Blasio si è soffermato anche sull’operato da primo cittadino. “Quanto tempo mi prendo per fare il sindaco? Il lunedì e i fine settimana. Ma spesso mi porto le pratiche a Palazzo Madama per studiarle. Ho una buona squadra, conosco il territorio, porteremo avanti i nostri progetti”. E sul polo scolastico allo Spuntone, “spero di appaltarlo prima possibile – dice Franceschelli – ma sul progetto si è abbattuta la scure dell’aumento dei prezzi. Il polo scolastico è passato da 13 milioni a una previsione di spesa di 20 milioni di euro. E abbiamo dovuto votare una delibera di adeguamento dei costi per rientrare nella soglia di sostenibilità per i quattro lotti. Abbiamo scelto progettisti giovani che stanno facendo un lavoro eccezionale”. Montalcino ha tra i suoi cittadini finanzieri, imprenditori stranieri, intellettuali e tanti vip. “Quando passeggi per le vie del centro ti imbatti spesso in persone che hanno una visione planetaria delle cose – conclude il sindaco – ma devi far passare il messaggio che anche loro devono rispettare l’identità del luogo. L’hanno scelto per quella, non possono sciuparla”.