Una proposta di legge che introduce nuove norme in materia di cerca, raccolta e coltivazione del tartufo e di valorizzazione del patrimonio tartuficolo toscano. Ci sta lavorando la commissione Sviluppo economico e rurale della Regione Toscana, presieduta da Ilaria Bugetti (Pd), che ha iniziato un percorso di ascolto di tutti i soggetti interessati. Le richieste degli addetti ai lavori “verranno raccolte e valutate in modo puntuale sia da un punto di vista della fattibilità che del contenuto - ha detto Bugetti - l’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare nel modo migliore il tartufo, trovando un punto di equilibrio per fare il lavoro migliore possibile”.
All’incontro, che si è tenuto nei giorni scorsi, era presente anche Paolo Valdambrini, presidente dell’associazione dei tartufai senesi, con sede a San Giovanni d’Asso. “I temi fondamentali per noi sono tre - spiega Valdambrini a MontalcinoNews - la tutela dell’ambiente tartufigeno, il benessere del cane e i controlli più severi ai cercatori, in primis se hanno il tesserino, poi se hanno pagato le tasse, se rispettano il calendario e gli orari, se ricoprono le buche”. Valdambrini ha chiesto guardie volontarie specifiche, visto che i carabinieri della forestale e i vigili urbani non bastano. “E poi servono maggiori attenzioni ai tagli boschivi in prossimità delle tartufaie, soprattutto l’esbosco della legna”. Molto sentito, aggiunge la commissione regionale, il problema della manutenzione delle tartufaie naturali e quello dei tagli boschivi che in alcuni casi hanno portato alla scomparsa del tartufo da alcune zone.
La proposta di legge introduce il tetto massimo di due cani a tartufaio, il passaggio da uno a due mesi all’anno di fermo biologico, la creazione di corsi di aggiornamento per il rinnovo dopo dieci anni del tesserino e una nuova regolamentazione degli orari in cui sarà possibile andare a caccia di tartufi, riducendo le ore notturne. Al vaglio anche un nuovo calendario del tartufo bianco, andando incontro ai cambiamenti climatici: non più dal 10 settembre al 31 dicembre ma dall’ultima settimana di settembre al 15 gennaio (in Piemonte lo chiedono fino al 30 gennaio).
Sul pagamento della tassa regionale c’è chi ha chiesto che valga anche per chi ha una tartufaia coltivata e chi vorrebbe che la Regione destinasse tutti i proventi per reinvestirli nel mondo del tartufo. Interessa invece altre zone della Toscana il problema della mappatura: c’è chi chiede di tenere in considerazione le aree produttive, semi produttive e le aree improduttive, senza fare riferimento solo alle aree vocate al tartufo.
Al termine dell’incontro la presidente Bugetti ha ringraziato i partecipanti per il contributo offerto invitandoli a formalizzare le loro richieste per poterle valutare insieme agli altri membri durante i lavori della commissione.