Donatella Cinelli Colombini entra a far parte del Cda dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, “il più importante sodalizio italiano dedicato alla viticoltura ed all’enologia, che annovera oltre 400 tra studiosi, imprenditori, divulgatori e operatori del comparto”, sottolinea il nuovo presidente, Rosario Di Lorenzo, professore di Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all’Università di Palermo. “Nell’Accademia ci sono tre anime relative al vino, viticola, enologica ed economica, e Montalcino le abbraccia tutte – spiega a MontalcinoNews la produttrice di Brunello – perché è una delle zone dove la viticultura, l’enologia ma anche il business del vino possono dare indirizzi verso il futuro”.
La necessità di potenziare l’attenzione verso tematiche emergenti, quali la sostenibilità, la difesa e la valorizzazione delle tipicità delle produzioni e dei territori vitivinicoli nazionali, lo sviluppo dell’enoturismo, le sfide imposte dal cambiamento climatico e l’importanza da dare alla formazione, alla ricerca e alla divulgazione: sono alcune delle mission del neopresidente Di Lorenzo, la cui attività scientifica è dedicata alla viticoltura e riguarda in particolare le principali problematiche inerenti la nutrizione idrica e minerale, la gestione della chioma, la gestione del suolo, l’efficienza delle forme di allevamento, la biologia fiorale e di fruttificazione, le combinazioni d’innesti e lo studio del germoplasma. Si occupa di applicazioni del telerilevamento in viticoltura e di studi di ecofisiologia relativi all’efficienza dei sistemi viticoli. Ha dedicato specifico interesse alla viticoltura da tavola.
Di Lorenzo succede, per il prossimo quadriennio, al professor Antonio Calò, nominato presidente onorario dal nuovo Consiglio Accademico, composto oltre da Donatella Cinelli Colombini anche da Angelo Costacurta e Vincenzo Gerbi (vicepresidenti), Emilio Celotti, Davide Gaeta, Cesare Intrieri, Giusi Mainardi, Vittorino Novello, Michele Pontalti, Danilo Riponti, Oriana Silvestroni, Paolo Storchi, Alessandro Torcoli e Carlo Viviani. “I membri femminili passano da uno a tre, è un bel segnale di cambiamento”, fa notare Cinelli Colombini.
L’Accademia Italiana della Vite e del Vino nacque a Siena nel 1949 con l’intento di dar vita ad un centro atto a promuovere il progresso vitivinicolo italiano, ma fu poi spostata per mancanza di finanziamenti, spiega Donatella Cinelli Colombini. “Adesso ha tre sedi: una a Conegliano Veneto, all’interno dell’Istituto di Enologia, una a Padova, nella Biblioteca La Vigna, e un’altra a Firenze, nell’Accademia dei Georgofili, che diventerà la sede principale nell’immediato futuro”.