Un anno che sarà ricordato come il più caldo e siccitoso di sempre, con la stagione in anticipo di un mese, i colori della natura a caratterizzare una situazione unica e il forte timore per l’esito della vendemmia, poi cancellato via dalla pioggia toccasana tra fine luglio e la prima metà di agosto, dalle grandi qualità del Sangiovese e al tempo stesso dalle capacità e le competenze dei viticoltori di Montalcino, che sono riusciti a mitigare le avversità mantenendo alta la materia organica nel terreno, lavorando i suoli per romperne la capillarità, proteggendo la chioma attraverso l’uso di antitraspiranti e protettivi e utilizzando sistemi previsionali sempre più efficaci per intervenire in campo. Si sintetizza così l’analisi dell’annata 2022 del Brunello di Montalcino, realizzata dal Master of Wine Gabriele Gorelli e presentata in occasione di Benvenuto Brunello, al Teatro degli Astrusi. Gorelli parla di uve “ricche dal punto di vista polifenolico e interessanti a livello aromatico. Un’annata che ha dato e insegnato molto. Sicuramente da gestire con gentilezza nell’estrazione e da seguire con cura nella fase di permanenza in legno”.
Focus: Vendemmia 2022 a Montalcino, di Gabriele Gorelli
Un anno che sarà ricordato come il più caldo e siccitoso di sempre.
Il germogliamento è avvenuto alla fine della prima settimana di aprile. Nonostante l’importante gelata del 2021, la 2022 si è presentata con un’ottima fertilità dei germogli e un buon numero di grappoli potenziali.
Aprile è stato un mese mite e povero di piogge, come tutta la prima parte della primavera. Un incremento significativo delle temperature – con picchi fino a 29° C – si è avuto dalla seconda metà di maggio.
Ciò ha fatto fin da subito presagire quale sarebbe stata la tendenza e l’evoluzione della stagione.
Le alte temperature - ampiamente al di sopra delle medie stagionali - hanno determinato una forte colatura dei fiori e un minor sviluppo dei grappoli, rendendoli piccoli e spargoli.
A causa del perdurare di condizioni climatiche sopra la norma, la stagione è come fosse stata di un mese sempre in anticipo. I colori della natura che caratterizzano il mutare del paesaggio ilcinese hanno descritto questa situazione unica.
In aggiunta al grande caldo e alla siccità, la stagione 2022 si è caratterizzata per un’impressionante intensità luminosa che ha portato ad una riduzione delle performance fotosintetiche delle viti. Le non eccessive gradazioni alcoliche riscontrate in vendemmia ne sono una conferma.
Le caratteristiche anisoidriche della varietà sangiovese hanno consentito di sopportare queste fortissime condizioni di stress termico ed idrico.
I viticoltori di Montalcino hanno fatto il resto per mitigare una situazione di severità non indifferente:
- mantenendo alta la materia organica nel terreno
- lavorando i suoli per romperne la capillarità
- proteggendo la chioma attraverso l’uso di antitraspiranti e protettivi
- utilizzando sistemi previsionali sempre più efficaci per intervenire in campo.
C’è chi è riuscito a ricorrere all’irrigazione, un tempo definita di soccorso e che oggi sarebbe più corretto definire ‘di qualità’, per le uve e per il benessere delle piante.
Alla terza settimana di luglio si contavano ormai più di 30 giorni con temperature massime oltre i 35° C. Si è seriamente iniziato a temere per l’esito della vendemmia.
Finalmente, il 28 luglio, il 2, il 16 e il 18 agosto sono arrivate le piogge, per un totale di 130 mm. Un evento determinante per ribaltare l’esito di una temutissima previsione sull’annata, favorendo un calo delle temperature diurne e considerevoli escursioni termiche notturne
che nelle settimane successive hanno permesso alle piante di ribilanciare i parametri delle uve.
La vendemmia è stata inevitabilmente anticipata e si è pressoché conclusa l’ultima settimana di settembre, subito prima di una perturbazione che ha portato ulteriori 220mm di pioggia.
Le accortezze prestate in campagna si sono riscontrate in vigneti che al momento della raccolta erano verdi, in equilibrio e non mostravano segni di stress eccessivo.
Le rese sono state in linea con gli ultimi due anni. Le uve che ne risultano sono ricche dal punto di vista polifenolico e interessanti a livello aromatico. Un’annata che ha dato e insegnato molto. Sicuramente da gestire con gentilezza nell’estrazione e da seguire con cura nella fase di permanenza in legno.
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