Parte dalla Toscana il tour organizzato da Coldiretti e Intesa Sanpaolo per illustrare agli imprenditori agricoli l’accordo nazionale che prevede un plafond di 3 miliardi di euro, di cui 200 milioni di euro destinati a questa regione, per cogliere le opportunità dei bandi previsti dal Pnrr per il settore, e gli altri pilastri su cui si fonderà la collaborazione. I contenuti dell’accordo sono stati illustrati da Angelo Corsetti, Direttore Coldiretti Toscana e a Massimiliano Ulivi, Direttore Area Agribusiness Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo.
Le aree di intervento dell’accordo riguardano tutte le misure attraverso cui dare attuazione al programma delineato dal Pnrr a sostegno dell’Agrosistema italiano attraverso importanti stanziamenti in misure a titolarità del Mipaaf, Mite, Mise, Mibac e Min. Turismo. Vi sono ricompresi i bandi relativi ai “Parchi agrisolari” e all’“Innovazione e meccanizzazione”, ma anche gli interventi per una migliore gestione delle risorse idriche, per lo sviluppo della logistica e della capacità di stoccaggio e soprattutto per i contratti di filiera. Nello specifico il primo bando mira a favorire l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la diffusione dell’istallazione di pannelli solari senza consumo del suolo, migliorando la competitività delle aziende agricole. Il secondo prevede di incrementare la sostenibilità di produzione e sicurezza alimentare, introdurre tecniche di agricoltura e di fertilizzazione di precisione, aumentare produttività e competitività delle filiere, a partire dall’ ammodernamento dei frantoi oleari. I contratti di filiera operano nei diversi segmenti della filiera agroalimentare affiancando al contributo dello Stato, concesso per diverse tipologie di investimento, anche, se richiesto, un finanziamento agevolato abbinato al finanziamento della banca. Intesa Sanpaolo, nel merito, ha aderito alla convenzione Mipaaf-Cdp relativa alla concessione di finanziamenti per la promozione dei Contratti di Filiera – V Bando e potrà quindi operare sia come banca finanziatrice, per le singole controparti beneficiarie, sia come banca autorizzata referente nei confronti del Mipaaf, per l’intero contratto di Filiera.
Come spiega il focus “Scenario e trend con focus sulla Toscana”, a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, i primati dell’Italia in campo agro-alimentare si esprimono anche e soprattutto in termini di qualità delle produzioni: l’Italia è infatti il primo paese per numero di certificazioni di origine Dop, Igp e Stg, con 315 produzioni nel comparto dei Cibi e 560 nei Vini. La Toscana è la prima regione italiana (ex aequo con il Veneto) per certificazioni di qualità Dop/Igp con ben 92 prodotti (tra cui 34 cibi e 58 vini), ed è quinta per impatto della Dop Economy con un valore della produzione di 1,15 miliardi di euro nel 2020 (di cui 1 miliardo nei vini) (fonte Rapporto Ismea – Fondazione Qualivita).
L’Olio Toscano Igp è il primo in Italia per valore della produzione tra gli oli certificati; la Cinta senese Dop è nella Top five dei prodotti a base di carne; Chianti Dop, Chianti classico Dop, Brunello di Montalcino Dop, Toscano Igp sono nei primi 20 vini Dop/Igp italiani per impatto economico. Tra le specializzazioni del territorio toscano, oltre l’olivicoltura (la Toscana è infatti, con 85 mila ettari, la quarta regione in Italia per superfici destinate a olive da olio), ricordiamo anche il florovivaismo: è infatti la prima regione italiana per numero di vivai, e seconda (dopo la Liguria) per imprese specializzate nella coltivazione di fiori e piante ornamentali.
Un prodotto “alfiere” del Made in Italy nel mondo è il vino. L’Italia è il primo produttore mondiale di vino, con oltre 50 milioni di ettolitri, secondo per export in valore, con 7,1 miliardi di euro nel 2021, dopo la Francia che ha totalizzato 11 miliardi, ma sta crescendo molto sulla fascia alta grazie alla valorizzazione del territorio. In Toscana nel 2021 sono stati prodotti 2,2 milioni di ettolitri di vino, oltre il 90% certificati Dop/IGP; è inoltre la terza regione italiana per export di vino (dopo Veneto e Piemonte) con oltre 1,1 miliardi di euro esportati nel 2021.
Sui mercati internazionali, l’export agro-alimentare della Toscana ha avuto un’ottima evoluzione dal 2008 ad oggi, passando da circa 1,6 miliardi di euro a oltre 2,9 nel 2021 (+86% nel periodo). La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo monitora in regione 3 distretti dell’agro-alimentare specializzati nelle filiere dei vini, dell’olio e del florovivaismo. Tutti i distretti hanno recuperato nel 2021 i livelli del pre-pandemia, ed hanno continuato su un trend positivo anche nel primo semestre del 2022. Il distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi, dopo aver subito un lieve ridimensionamento nel 2020 (-4,9% rispetto al 2019) a causa delle restrizioni pandemiche, ha più che recuperato nel 2021 con una crescita a due cifre (+20,7%) ed ha proseguito sullo stesso sentiero anche nel primo semestre del 2022 (+15,8%). Anche il distretto dell’Olio toscano, dopo l’ottimo risultato del 2020 (+12,1%) e un 2021 chiuso sugli stessi livelli, registra una forte accelerazione nel primo semestre del 2022 (+32,3% tendenziale) in parte spiegata anche dalla dinamica inflazionistica: l’indice dei prezzi alla produzione sui mercati esteri per il comparto degli oli e grassi ha subito, nel primo semestre del 2022, un incremento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2021. Infine, lieve contrazione nei primi sei mesi del 2022 per il distretto Florovivaistico di Pistoia (-1,4% tendenziale), una fisiologica battuta d’arresto dopo il forte progresso del 2021 (+30,6%).