“Via Mazzini si sta trasformando in modo naturale nella strada dell’arte, del collezionismo, dell’abbigliamento e dell’antiquariato. Potremmo favorire questa trasformazione, noi ci stiamo impegnando. È il momento di dare una mano”. È la commerciante Fulvia Soda a lanciare la proposta nel dibattito di Via Mazzini, la zona di Montalcino dove i turisti non arrivano più, tra fondi sfitti e presenze in calo. Un’area che “fisiologicamente si sta posizionando su un’altra categoria merceologica, e che può rappresentare un’ottima integrazione al paese per evitare che ci siano solo enoteche” spiega Soda, che chiede il contributo di tutti. Il Comune, investendo per esempio sull’illuminazione o nei bagni pubblici in prossimità di Piazza Cavour, ma anche i semplici cittadini. “Il 70% della clientela che arriva qui è internazionale, si sta correndo il rischio di perdere l’abitudine delle persone del posto a comprare in centro”.
Favorire gli investimenti, abbassare gli affitti, dare la possibilità di prendere in gestione i locali per un periodo temporaneo sono possibili soluzioni. “Io ho aperto fino al 31 ottobre un ‘temporary shop’ che espone manifesti originali Campari e Martini, più altri manifesti famosi del periodo tra gli anni Cinquanta e Settanta – prosegue Fulvia Soda – l’esperimento è più che riuscito, stiamo ricevendo diversi visitatori e in questo modo teniamo aperto un fondo che magari può ricevere l’interessamento di qualche attività, stavolta in maniera permanente. Bisogna sottolineare gli sforzi che noi commercianti stiamo facendo”.