“È andata molto bene. Il tema del rapporto tra uomo e natura era molto interessante, con diversi collegamenti diretti con quello che stiamo vivendo al mondo d’oggi. Il cambio di sede, con lo svolgimento degli interventi e del premio a Sant’Agostino, è stata una soluzione davvero azzeccata. Un luogo che sta diventando sempre di più un punto di riferimento per iniziative culturali di Montalcino”. Mario Marrocchi, segretario del Centro di Studi per la Storia delle Campagne e del Lavoro Contadino, commenta così i quattro giorni del Laboratorio Internazionale di Storia Agraria di Montalcino n. 23, che si è chiuso stamattina al Complesso di Sant’Agostino. Ieri pomeriggio, nel Chiostro, la consegna del premio “Città di Montalcino per la storia della civiltà contadina” promosso dal Comune di Montalcino in collaborazione col Consorzio del Brunello a Sauro Gelichi, professore ordinario all’Università Ca’ Foscari di Venezia che si è occupato nella sua carriera anche della ceramica medievale di proprietà del Comune di Montalcino, oggi conservata all’interno del Museo Civico e Diocesano. A consegnare il premio, insieme all’Amministrazione Comunale e ai membri della giuria, Alfio Cortonesi e Massimo Montanari, il direttore del Consorzio del Brunello Michele Fontana.
Sin dalla sua nascita, nel 1998, il Laboratorio Internazionale di Storia Agraria ha reso Montalcino, una volta l’anno, il punto d’incontro dei principali studiosi di storia agraria e rurale, una realtà (di cui Montalcinonews è media partner) che si è guadagnata col tempo l’apprezzamento della storiografia italiana ed europea, divenendo un interlocutore di primo piano nel quadro degli studi per la storia dell’agricoltura e della civiltà rurale. “Ci sono più piani su cui stiamo ragionando per farlo crescere ancora e legarlo alla comunità locale”, continua Marrocchi, che sottolinea il titolo di Città da poco ottenuto dal territorio del Brunello. “Uno è quello delle borse di studio, al momento nove. Ampliandole potremo coinvolgere direttamente più persone. Con la nuova sede si può pensare di avere più posti a sedere per coinvolgere i cittadini interessati. Poi c’è il premio, che è un nodo cruciale perché essendo in seno al Laboratorio consente una partecipazione ad un pubblico più vasto”. Un premio che potrebbe, per esempio, tornare duplice, con la sezione spettacolo, mentre il progetto in generale potrebbe anche uscire dai quattro giorni canonici di settembre per arrivare a toccare le scuole, i Quartieri, la comunità del posto, in sinergia con l’amministrazione comunale.
Il Laboratorio, lo ribadiamo, è un evento culturale molto importante per il territorio e avrebbe bisogno di un ulteriore rilancio per realizzare progetti ancora più belli e questo deve avvenire con un sostegno ulteriore delle realtà che l’hanno sempre appoggiato. La MontalcinoNews, sin dall’inizio, ha sostenuto il Laboratorio Internazionale di Storia Agraria credendo nel valore e nell’importanza di questo rilevante progetto culturale.