Sarà intitolato a Giulio Gambelli il nuovo agrario che sorgerà a San Giovanni d’Asso. Un modo per ricordare un grande personaggio nel campo agricolo ed enologico, che “ha operato a lungo, con dedizione e professionalità, nei territori senesi e di Montalcino, favorendo lo sviluppo del settore enologico e contribuendo alla crescita della vitivinicoltura”, si legge nell’articolo 5 della convenzione firmata da Comune di Montalcino e Provincia di Siena per realizzare e gestire l’Istituto Professionale Agrario (e annessa palestra comunale) di San Giovanni, nell’ambito del progetto della “Cittadella dell’agroalimentare”.
L’accordo, oltre alla denominazione, indica i rispettivi ruoli e la suddivisione dei costi: 2,75 milioni complessivi, dei quali circa 1 milione a carico del Comune di Montalcino e la restante parte a carico della Provincia (eventuali maggiorazioni saranno così distribuite: un terzo a carico di Montalcino, due terzi a carico della Provincia). La Provincia si assumerà gli oneri della manutenzione ordinaria e straordinaria una volta consegnato l’immobile post collaudo, mentre il Comune si accollerà tutto il progetto (costo e gestione), già cantierabile, della palestra comunale, 520.000 euro di cui 360.000 tramite finanziamento regionale. La palestra, con gli spogliatoi scolastici e il campo di calcetto, sarà a disposizione anche della comunità.
A completamento della “Cittadella dell’agroalimentare” ci saranno una serie di strutture complementari e funzionali, adiacenti e nel raggio di circa 300 metri dalla scuola. I principali spazi sono: un terreno agricolo acquistato dal Comune lo scorso giugno, che può essere usato per la realizzazione di un campo formativo e di una serra; la cucina di servizio per la trasformazione dei prodotti agricoli da realizzarsi nei locali posti all’ultimo piano del Castello di San Giovanni d’Asso (per la quale è in corso la progettazione da parte del Comune di Montalcino); un locale autonomo di circa 300 mq in via Poggio Baldi, a circa 200 metri dalla scuola, che può essere trasformato in laboratorio a servizio formativo degli studenti, oltre che per insegnamenti a personale già avviato al mondo del lavoro mediante corsi serali e di approfondimento, per l’insegnamento dell’artigianato dei prodotti agricoli; un laboratorio, di proprietà comunale, in via XX settembre, a circa 100 metri dalla scuola, già attrezzato per la trasformazione dei prodotti tartufigeni e di altri prodotti compatibili.
La convenzione elenca anche i vantaggi e le opportunità del progetto, che va a insistere su una struttura già esistente (la scuola di San Giovanni, dismessa da circa 20 anni) in una località “morente – si legge nel documento – che vede una decrescita costante dei propri residenti e numerose case sfitte che possono anche costituire in futuro una forma di convitto diffuso”. Oltretutto San Giovanni d’Asso è un punto baricentrico del sud della provincia di Siena e dal 2017, dopo la fusione con Montalcino, si trova in un territorio dove l’agricoltura è il settore di riferimento, con oltre 30.000 ettari di terreno, una biodiversità produttiva importante, il neonato Distretto Rurale e il marchio “Eccellenze di Montalcino” che punta a valorizzare le altre eccellenze oltre il Brunello. “Alcuni dati statistici – prosegue la convezione – attestano che l’agricoltura a Montalcino rappresenta un volano economico con un fatturato di circa 1,2 miliardi di euro, oltre 3.000 lavoratori addetti diretti ed un giro d’affari collegato anche al settore enoturistico straordinariamente rilevante. Per mantenere questa vitalità ed eccellenza produttiva occorre un’adeguata formazione degli studenti, rappresentando anche detto settore un ruolo rilevantissimo in termini occupazionali”.
C’è poi anche una questione di spazi. L’agrario, un progetto avviato a Montalcino da cinque anni e che sta registrando un interesse crescente, convive con il liceo linguistico ma la struttura di via Prato Ospedale non è sufficientemente ampia e due classi sono state distaccate all’interno del centro convegni del Comune di Montalcino. Di qui l’esigenza di “individuare una sede appropriata ove realizzare una moderna ed efficiente struttura scolastica superiore che, tenuto conto dell’indirizzo, abbia anche consoni spazi per laboratori e terreni sperimentali”.