“Uomo e ambiente nel medioevo e nella prima età moderna”. È questo il titolo, e il tema, dell’edizione n. 23 del Laboratorio internazionale di storia agraria di Montalcino, che conferma il format (quattro giorni, dal 2 al 5 settembre) ma cambia sede, spostandosi nel Complesso di Sant’Agostino. “Questo ci aiuta molto anche per quanto riguarda le normative Covid - spiega Mario Marrocchi, segretario del CESSCALC, il Centro Studi che organizza il Laboratorio - terremo alcune lezioni al Tempio del Brunello e altre nei due chiostri, dove si terrà anche la consegna del premio Città di Montalcino”. Il tema, il rapporto tra uomo e ambiente, arriva in un contesto storico dove sono alti il dibattito e la sensibilità verso l’attenzione e il rispetto della natura. Un argomento molto presente nell’ambito della storia contemporanea - specie di matrice anglosassone, anche per stimolo dei movimenti ambientalisti e di studiosi di altri ambiti, a partire dalla biologia - mentre non è così consolidato nella ricerca storica sul medioevo e la prima età moderna. “L’anno scorso è nata la società italiana di storia ambientale e i soci fondatori sono quasi tutti contemporaneisti. Su un centinaio, solamente una decina si occupa di Medioevo - aggiunge Marrocchi - abbiamo pensato che inserire nel dibattito anche chi si occupa di storia dell’ambiente medievale potesse fornire un contributo particolare”.
Non mancano comunque punti di riferimento anche per chi intenda occuparsi di storia dell’ambiente per le società dal medioevo all’Ancien Régime, soprattutto nel solco della storia economica e sociale e, in particolare, di quella agraria. Evidente è la strada aperta dalla scuola delle Annales ma non va trascurato l’originale contributo di studiosi italiani in tempi a noi più vicini. Recentemente, inoltre, indagini di archeologia medievale hanno prodotto dati significativi anche per una lettura storico-ambientale.
Il Laboratorio di Storia Agraria si confronterà su alcuni interrogativi: come è stato interpretato il rapporto tra uomo e ambiente dalla medievistica italiana; quali fonti privilegiare, una volta individuatolo come tema specifico di indagine; quale l’impatto delle società medievali e di prima età moderna su determinati ambienti europei; che contributo possono offrire alla storia ambientale le ricerche sui secoli dalle invasioni germaniche alla Rivoluzione francese. Tra i tanti relatori anche Hao Xu, studiosa di lingua e letteratura cinese che assieme a Paolo Nanni farà una comparazione tra il rapporto tra uomo e ambiente nell’Europa medievale e quello, nello stesso periodo, nel lontano Oriente.
Il programma completo dell’edizione n. 23
Venerdì 2 settembre
ore 10.45 - Apertura dei lavori, auto-presentazione dei borsisti
ore 11.30 - Seduta introduttiva: Dario Canzian e Paolo Grillo, Uomo e ambiente nella medievistica italiana
ore 15.00 - Massimo Montanari e Tiziana Lazzari, Incolti, boschi e paludi da topos a tema di storia ambientale nella lezione di Vito Fumagalli
ore 17.00 - Sauro Gelichi, Archeologia e ambiente
Sabato 3 settembre
ore 9.00 - Nicolas Minvielle Larousse, L’impatto sull’ambiente delle miniere in Sardegna nel tardo medioevo
ore 11.00 - Davide Cristoferi, La Maremma e i pascoli: ambiente, politica, economia
ore 15.00 - Paolo Nanni e Hao Xu, Ambiente e agricolture a confronto: il trattato di Wang Zhen (1313)
Domenica 4 settembre
ore 9.00 - Riccardo Rao, Boschi e prati delle Alpi
ore 11.00 - Alfio Cortonesi, Il medioevo degli alberi
Domenica 4 settembre pomeriggio
Premio Città di Montalcino
Lunedì 5 settembre
ore 9.00 - Emilio Martín Gutiérrez, La Baia di Cadice tra il tredicesimo e il quindicesimo secolo: lo sfruttamento delle terre umide
ore 11.30 - Tavola rotonda conclusiva con Gabriele Archetti, Danilo Gasparini, Sauro Gelichi, Gabriella Piccinni, Giuliano Pinto
Foto: Mietitura di Pieter Bruegel il Vecchio (1565).