Si è aperta ieri ad Ocra Montalcino la quinta edizione della Summer School Sanguis Jovis promossa dalla Fondazione Banfi e che quest’anno ha come titolo “I figli del Sangiovese nel mondo - storie, vini, territori e mercati”. Una edizione da record per numero di domande pervenute e che mette al centro l’internazionalità del Sangiovese. Ieri si è entrati subito nel vivo con gli interventi dei docenti Scienza, Mattiacci, rispettivamente presidente e direttore di Sanguis Jovis, e D’Ambrosio dell’Università di Pisa. “Un grande successo e un grande feeling con gli studenti - è il commento di Rodolfo Maralli, presidente della Fondazione Banfi, sull’inizio dei lavori di Sanguis Jovis - la classe è molto interessante ed interattiva. Ci sono tutti gli ingredienti giusti per una ottima edizione”.
Nel pomeriggio di ieri al Teatro degli Astrusi di Montalcino si è tenuta la cerimonia di premiazione della quarta edizione del “Premio Rudy Buratti”. Il premio, promosso da Fondazione Banfi, attraverso Sanguis Jovis-Alta Scuola del Sangiovese, e dalla Scuola Enologica di San Michele all’Adige, è un omaggio a una persona speciale ed a un professionista esemplare, Rudy Buratti, rimasto nel cuore dell’azienda Banfi e di tutti coloro che lo hanno conosciuto. A Buratti viene dedicato un premio di laurea in Viticoltura ed Enologia e quest’anno ci sono stati due vincitori ex-equo, Edoardo Salvetta e Leonardo Negri che hanno presentato la loro tesi, frutto di una ricerca condotta e scritta a quattro mani: “Caratterizzazione e valutazione della risposta di portainnesti di vite sottoposti a ridotta risorsa idrica, elevato calcare attivo e loro interazione”. Alla cerimonia di premiazione era presente, tra gli altri, anche il presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci.