Bisognerà attendere il 13 giugno per conoscere il nuovo sindaco di Montalcino. La precedenza nello scrutinio sarà data ai 5 quesiti referendari sulla giustizia promossi da Lega e Radicali. Si vota sempre il 12 giugno, dalle 7 alle 23 in tutta Italia, e per rendere valida la consultazione va raggiunto il quorum (il 50% più uno degli aventi diritto). Un dato facile da centrare nei comuni dove si vota per le amministrative, come Montalcino, ma molto difficile nel resto del Belpaese, considerando che si tratta del primo weekend a scuole chiuse e che sono stati bocciati i due referendum popolari che avrebbero aumentato l’interesse (fine vita e cannabis). Respinto dalla Consulta anche il quesito che voleva introdurre la responsabilità diretta dei magistrati.
Si voterà dunque per cinque quesiti. Qua sotto li riassumiamo, mentre potete trovare le diciture sulle schede elettorali e tutte le informazioni utili nelle Faq del Governo.
Il primo quesito propone di abolire la legge Severino, introdotta durante il governo Monti, che impedisce di ricoprire cariche pubbliche in caso di condanna definitiva per determinati delitti.
Il secondo quesito punta a cancellare la custodia cautelare in carcere in attesa di giudizio nel caso di possibilità di reiterazione del reato. Attualmente la custodia cautelare in attesa di giudizio è applicabile dal giudice solo in tre casi: pericolo di fuga, rischio di inquinamento delle prove, possibilità di reiterazione del reato. Il referendum punta a cancellare, o per lo meno a rendere molto più difficile, l’ultimo caso.
Il terzo quesito insiste sulla separazione delle carriere dei magistrati, che renderebbe impossibile il passaggio a pm e viceversa. Al momento sono ammessi fino a quattro passaggi, con l’obbligo di cambiare regione, mentre la riforma della giustizia attualmente in discussione consentirebbe un solo passaggio entro i primi dieci anni di carriera.
Il quarto quesito vuole includere i non togati (avvocati e professori universitari) nelle votazioni in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati
Il quinto interviene sul sistema per eleggere i membri del Consiglio superiore della magistratura. Al momento per candidarsi servono le firme di 25 magistrati, il referendum punta ad abrogare questa norma.