Quasi 7.500 visualizzazioni in un giorno. Ha fatto molto parlare il video, registrato da una nostra lettrice che ci ha contattato e che la redazione della Montalcinonews ha poi pubblicato, sulla clamorosa “corsa” degli ungulati in pieno centro a Montalcino. Nelle immagini i protagonisti sono un branco di cinghiali alla riscossa lungo il viale del Santuario della Madonna del Soccorso. Tutto ciò è successo martedì sera alle 21.30 con i dodici cinghiali che corrono all’impazzita per strada, in un tratto a due passi dal centro storico di Montalcino frequentato da bambini, famiglie, persone con i propri animali domestici. Una scena che ha dell’incredibile e che fa riflettere. Per fare il punto della situazione sul problema ungulati abbiamo contattato Roberto Vivarelli, presidente Atc (Ambito Territoriale Caccia) 3 Siena Nord.
“Premesso che, guardando i numeri, il distretto di Montalcino ha fatto degli abbattimenti importanti, la situazione non è semplice. Pochi anni fa venne fatto un intervento specifico ma il risultato fu magro. Il problema vero è che i cinghiali nel bosco non hanno trovato niente da mangiare e allora scendono, certamente il fenomeno è preoccupante anche da un punto di vista della sicurezza”.
Un problema di habitat e di clima ma poi ci sono anche i numeri che sono aumentati negli ultimi anni complicando le cose. “Non c’è più il famoso maremmano - continua Vivarelli - che ormai si è “imbastardito” con le razze estere. I cinghiali di oggi sono molto più prolifici di quelli che si trovavano anni fa”.
Vivarelli sottolinea l’impegno portato avanti dai cacciatori. “Nel Comune di Montalcino - spiega - operano sette squadre in braccata nell’area vocata alla caccia al cinghiale: sono stati presi 839 animali dall’1 novembre al 31 gennaio. A questi vanno aggiunti circa 80 cinghiali nelle cosiddette aree bianche, 60 nelle aree non vocate e 150 ad opera delle squadre che vanno a fare le braccate nelle aziende faunistiche. In un anno circa questi sono gli abbattimenti, c’è stato un incremento a Montalcino”.