Montalcino vanta un paesaggio mozzafiato, eccellenze enogastronomiche (Brunello in primis), elementi di grande valore archeologico, naturalistico e culturale. Caratteristiche uniche che, se integrate fra loro e valorizzate al meglio, possono rappresentare un’importante risorsa economica per l’intero territorio. Per questo l’amministrazione comunale ha deciso di puntare, da tempo, sul turismo lento e di qualità: un percorso che, grazie anche all’attivismo delle associazioni locali, ha portato a progetti come L’Eroica Montalcino, la Brunello Crossing, la Gran Fondo del Brunello e della Val d’Orcia. Dal trekking al nordic walking, dalla mountain bike all’e-bike, fino alle passeggiate a cavallo: negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento nella tipologia del turista che arriva a Montalcino, attratto non solo dai borghi medievali e dalle realtà storiche e artistiche del territorio, ma anche dal contatto con la natura e con il paesaggio, attraverso le reti sentieristiche del primo comune per estensione in provincia (e il 36° in Italia). Reti che saranno presto messe a sistema attraverso un progetto dal costo di 280.000 euro, approvato in via definitiva il 30 dicembre 2021 in giunta comunale dopo l’autorizzazione della Regione, dell’Unione dei Comuni Amiata-Valdorcia, del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud e della Soprintendenza di Siena, Arezzo e Grosseto. L’intento del Comune è di partecipare ad un bando promosso dal Mise lo scorso agosto 2021 per intercettare fino a 250.000 euro (domande entro il 17 gennaio).
Il piano, realizzato dalla società Archos dell’architetto Edoardo Milesi, propone di armonizzare 15 percorsi del territorio (dai tracciati di Granfondo del Brunello e Brunello Crossing al percorso che unisce Montalcino e Torrenieri passando dalla Via Francigena, dal tratto da Torrenieri ai cipressini al sentiero del Club Alpino Italiano che porta a Sant’Antimo, dall’anello delle mura di Montalcino a quello che collega San Giovanni d’Asso a Monterongriffoli) ed integrarli con la rete di percorsi dei comuni limitrofi e con il progetto “Ferro-Ciclovie della Val d’Orcia” che sta portando avanti la Regione Toscana, che nel novembre 2016 stanziò 100.000 euro a favore di un’iniziativa per valorizzare il tratto ferroviario Asciano-Monte Antico, quello utilizzato dal Treno Natura (di cui Montalcino è capofila).
Nello studio di fattibilità troviamo gli interventi da fare (segnaletica, attrezzature, manutenzione dei sentieri…) e in generale “gli strumenti necessari a porre in atto la riqualificazione e messa in rete complessiva della rete sentieristica, fornendo le soluzioni più idonee sia a larga scala sia a piccola scala, e individuare le migliori procedure di intervento sia in termini di costo che di tempistiche di realizzazione”.
Tra gli obiettivi “offrire nuove opportunità escursionistiche e rendere fruibile l’area alla popolazione residente quale forma di viabilità dolce, di aggregazione, ma anche di opportunità economica, e alla popolazione turistica in modo fluido attraverso sistemi in grado di garantire la tutela del paesaggio; ampliare l’offerta turistico commerciale per attrarre nuove tipologie di turista, rafforzare un tipo di turismo lento che agevoli la permanenza sul territorio e l’interesse per la storia, la cultura e le tradizioni locali; attivare una connessione con le attività ricettive e turistiche del territorio; far in modo che la rete sentieristica comunale diventi collettore di tutta una serie di iniziative sportive, turistiche e culturali”.
Un modo anche per destagionalizzare il flusso di turisti, attraverso la mobilità lenta, la natura, i sentieri. Un tema su cui puntare da parte di un Comune che, con i suoi 31.000 ettari, è capace di offrire paesaggi unici al mondo.
“Nessuna area archeologica, angolo di natura, bene architettonico o paesaggistico vive di vita propria – sottolinea l’assessore all’ambiente e alla cultura di Montalcino Christian Bovini – ma riflette piuttosto il significato dei luoghi e della loro storia, rimanda in definitiva allo scenario ambientale di riferimento. In tutto questo si misura la differenza di una valorizzazione del territorio che vede, non come unico, ma come significativo, il peso dell’attività escursionistica. Il raggiungimento della meta avviene in quest’ultimo caso attraverso vie storiche di percorrenza, dense di segni e di prospettive visuali che ricollocano il bene nella sua giusta prospettiva. Un avvicinamento al bene che avviene attraverso una mobilità lenta, guidati esclusivamente dalla trazione mu scolare, con una contemporanea riconquista del proprio tempo. Così non solo la meta, ma l’intero percorso per raggiungerla assume significato e valore anche economico. Si pensi alle possibilità di ricettività e servizi in ambito rurale, alla valorizzazione delle produzioni agricole locali. Ne deriva una valorizzazione dell’edificato tradizionale, una collocazione non stagionale dell’offerta turistica, una presenza diffusa dell’offerta. Se questi sono i vantaggi sul piano della conservazione del paesaggio, della destagionalizzazione e decongestionamento dei flussi turistici, altrettanti sono quelli sul piano ambientale ed in particolare quelli che riguardano la mobilità”.
Focus: i tracciati interessati dal progetto
1 - Anello le antiche mura di Montalcino
2 - Montalcino - Via Francigena - Torrenieri
3 - Anello Montalcino - Castiglion del Bosco
4 - Anello Torrenieri - Cipressini - Raccordo con San Quirico d’Orcia
5 - Montalcino - Castelnuovo dell’Abate
6 - Anello grande di Montalcino
7 - Sant’Angelo in Colle - Montalcino
8 - Castelnuovo dell’Abate - Sant’Angelo in Colle
9 - Anello Sant’Angelo in Colle - Sant’Angelo in Scalo
10 - Torrenieri - Castelnuovo dell’Abate
11 - San Giovanni d’Asso - Torrenieri
12 - Anello San Giovanni d’Asso - Monterongriffoli
13 - San Giovanni d’Asso - Montisi
14 - Montalcino - Cipressini - Raccordo con San Quirico d’Orcia
15 - Montalcino - Riserva del Bogatto