Montalcino è tra i 28 comuni della provincia di Siena a crescere nella raccolta differenziata, ma è una magra consolazione perché l’aumento è minimo, dello 0,75%, cinque volte meno della media provinciale (+4%). A dirlo i dati pubblicati dall’Arrr (Agenzia Regionale Recupero Risorse) e riferiti all’anno 2020. Dall’analisi emerge che a Montalcino, su 4.089 tonnellate di rifiuti totali, ne vengono differenziati soltanto 1.864, con 717 chili prodotti pro capite. Siamo al 45,58% di raccolta differenziata (era il 44,83% nel 2019, il 44,98% nel 2018), praticamente undici punti percentuali in meno rispetto alla media del territorio senese (56,48%) e addirittura quasi 17% in meno della media regionale (62,12%). Lontanissimi, insomma, dall’obiettivo fissato dal gestore dei rifiuti, Sei Toscana. “Grazie al nuovo piano industriale, che prevede investimenti per oltre 150 milioni nei prossimi cinque anni - ha detto il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini - l’obiettivo è di arrivare nel 2026 al 70% di raccolta differenziata”.
Nel dettaglio, sono 15 i comuni del senese che superano la soglia del 65%: Sarteano (73,84%), Chiusi (78,50%), Monticiano (77,64% con la crescita record del 40,27%), Monteroni d’Arbia (76,88%), Torrita di Siena (76,37%), Chianciano Terme (72,26%), Pienza (71,74%), Sovicille (71,58%), Castelnuovo Berardenga (70,07%), Sinalunga (69,99%), Rapolano Terme (69,20%), Asciano (68,77%), Castellina in Chianti (68,73), Trequanda (68,50%) e Monteriggioni (65,93%). Siena registra il maggior aumento fra i capoluoghi della Toscana, passando dal 43,57 al 49,93% (+6,35%). Montalcino è invece il settimo comune in negativo: a fare peggio soltanto Castiglione d’Orcia, Gaiole in Chianti, Piancastagnaio, Radda in Chianti, San Casciano dei Bagni e San Gimignano.
In Toscana nel 2020 sono state prodotte 2,156 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (-5% rispetto all’anno precedente), con una produzione media pro capite di 588 kg per abitante (-25 kg/abitante rispetto al 2019).