Di queste storie, ai giorni d’oggi, ce ne sono sempre meno. Storie di intraprendenza, storie di coraggio, storie di amore verso il territorio. C’è chi lascia il proprio paese per cercare lavoro, e chi invece ci rimane per non veder scomparire un’altra, l’ennesima, attività storica. La tipografica “La Stella”, fondata nel 1895 dall’imprenditore e filantropo Carlo Augusto Padelletti Zumpt, stava per chiudere i battenti. I due gestori, Fabio e Roberto Machetti, non ce la facevano più. “Dopo 60 anni di servizio credo sia giunta l’ora, come dicono i calciatori, di appendere le scarpe al chiodo”, ci raccontava Roberto nel 2019, quando andammo a trovarli saputa la notizia dell’addio imminente. Nessuno, in quel momento, sembrava interessato a rilevare l’attività. Nessuno tranne due giovani caparbi, Luigi Vitozzi, 35 anni, di Massa Marittima, e Evghenia Toniazzi (per tutti Eugenia), 33, originaria della Russia e montalcinese d’adozione. “Una roba da pazzi, a pensarci ora”, ricorda Luigi. “Fabio Machetti è amico di mio padre – dice Eugenia – da piccola quando passavo di qua sentivo sempre i rumori delle macchine, mi dispiaceva tantissimo il pensiero che La Stella potesse chiudere”.
Un’idea nata per puro caso. Fabio Machetti la butta là: ma perché non la prendete voi? “Siamo andati a vedere l’attività – spiega Vitozzi – abbiamo fatto un po’ di conti si ci siamo detti: proviamoci. Non avendo nessuna esperienza, abbiamo iniziato un periodo di affiancamento a gennaio 2020, il 6 marzo abbiamo firmato il preliminare con tanto di anticipo”. Poi, però, sono arrivati il Covid e il lockdown. “Ci siamo detti: e adesso che si fa? Ma ci siamo lanciati, e il 1 luglio, in piena pandemia, abbiamo rilevato l’attività”.
Luigi e Eugenia si sono gettati anima e corpo sulla nuova attività. “La tipografia era rimasta indietro a livello di macchinari, abbastanza obsoleti – continua Vitozzi – non c’erano bagno, riscaldamento, illuminazione. Abbiamo rinnovato e aumentato il parco macchine, per velocizzare i tempi di consegna, abbiamo ristrutturato l’interno, che sembrava quasi un’officina e ora appare più uno studio tipografico. I servizi più o meno sono gli stessi, ma via via aggiungiamo sempre qualcosa: la rilegatura ad anelli, la plastificatrice, un forno per l’embossing. Ad anno nuovo pensiamo di introdurre una stampante per etichette in bobina”.
Un passo alla volta, questo il pensiero dei due giovani. “Volendo si potrebbe aprire un e-commerce, ma non adesso – sottolinea Toniazzi – prima è fondamentale ampliare il parco macchine e migliorare il servizio. Non possiamo azzardare troppo”. Anche perché, oltre alle difficoltà legate alla pandemia, si sono aggiunte quelle del costo delle materie prime per la crisi energetica. “Ogni settimana aumentano, la carta che a volte anche del 50% - spiega Vitozzi - e facciamo tutto con le nostre tasche, non abbiamo ricevuto nessun aiuto dallo Stato”.
Ma nonostante tutto, nonostante le difficoltà, e la fatica di un lavoro che spesso prende anche i fine settimana o le festività, Luigi e Eugenia sono concordi su una cosa: lanciarsi in quest’avventura è stata la scelta giusta. A segnalarlo è anche il responso dei clienti. “Tutte le aziende (il 70% della clientela sono cantine di vino, ndr) ci fanno i complimenti, sia per la celerità dei lavori che per aver proseguito un’attività fondamentale”, dice Luigi. “Senza La Stella – aggiunge Eugenia – anche per fare una cosa stupida come rilegare dei fogli per studiare dovresti spostarti a Monteroni d’Arbia, Montepulciano, Siena o Grosseto”.
Ma cosa c’è di speciale, in questo nuovo lavoro? “È molto creativo e non è mai monotono – risponde Eugenia – crei qualcosa da un foglio di carta bianco, ci sono diverse tecniche di stampa. Io vengo da dieci anni di contabilità, segreteria e amministrazione. Dopo un po’ è sempre la stessa routine. Noi siamo creativi, dinamici. Ci serviva questo tipo di lavoro che non viene mai a noia”.