C’era anche una forte rappresentativa delle aziende di Montalcino al Merano Wine Festival, la kermesse del Wine Hunter Helmuth Köcher che si è chiusa ieri a Merano e che per cinque giorni ha offerto degustazioni di vini di alcuni dei migliori produttori del Belpaese, ma anche di Champagne e di vini della Georgia, oltre a presentazioni di guide e libri, focus su sostenibilità, biodinamica e vitigni resistenti e tanto altro, per un’edizione di ripartenza dal titolo emblematico, “Le ali della bellezza”. Erano presenti, tra le altre, le aziende Col d’Orcia, Argiano, La Palazzetta, La Serena, Podere Le Ripi, Banfi, Caparzo, Fuligni, Franco Pacenti, Tenute Silvio Nardi, Tenute Folonari, Casisano, Ridolfi, Il Marroneto, Castiglion del Bosco, Frescobaldi, San Polo, Val di Suga, Tornesi, La Fiorita, Donatella Cinelli Colombini, Villa Poggio Salvi, Carpineto, Beatesca e Casa Raia.
Nei calici i vini “tradizionali” del territorio, con particolare attenzione alle ultime uscite, in primis la doppietta da sogno Brunello 2016 e Riserva 2015. Ma, curiosamente, c’era anche un merlot in purezza, l’Igt Toscana “Anna” della Famiglia Fagnani. “Questo vino, profumato e fruttato, è piaciuto molto – spiega Francesco Fagnani, il figlio di Bagoga, indimenticabile montalcinese “emigrato” a Siena quasi cinquant’anni fa – il Brunello è il Brunello e non si discute, ma è piaciuta molto questa idea di proporre qualcosa di nuovo a Montalcino. Tra le nostre etichette premiate dai Wine Hunter Awards c’era anche il Brunello, ma è stato scelto il merlot proprio per la novità. Abbiamo mandato tre annate, 2014, 2015 e 2016, e hanno optato per la 2014, che tra l’altro in generale è stata difficilissima, perché considerata più pronta”. “Anna”, merlot in purezza con quattro anni di affinamento, è uscito sul mercato per la prima volta nel 2016 (riscontrando subito elogi dalla critica) e porta il nome della figlia e della nonna di Francesco di Fagnani.