Una persona autorevole ma non autoritaria, un tessitore paziente, un armonizzatore, un personaggio mai divisivo. Un punto di riferimento per tutti, dalla famiglia alle aziende che ha guidato. “Uno dei più grandi personaggi del Brunello, più di quanto lui stesso sia cosciente di essere”, per usare le parole di Stefano Cinelli Colombini, titolare della Fattoria dei Barbi. “Non ha mai imposto nulla: bastava la sua autorevolezza”, dice Remo Grassi, presidente di Banfi. “Un ottimo maestro, un esempio”, secondo il presidente del Consorzio del Brunello Fabrizio Bindocci. “Una figura di riferimento per il Brunello e per tutta Montalcino”, spiega Giacomo Neri di Casanova di Neri. Tutto questo è Enzio Tiezzi, protagonista di “Enzo Tiezzi, maestro di vita e vino”, la biografia del padre del Rosso di Montalcino scritta a quattro mani con il giornalista Dario Pettinelli, che ha videoregistrato i loro incontri davanti al caminetto (i contenuti extra sono disponibili seguendo il QRcode in quarta di copertina).
Il libro, presentato lo scorso 20 novembre in occasione del suo 82° compleanno, evidenzia tre temi “moderni” e contemporanei valorizzati da Enzo Tiezzi nel secolo scorso: la cultura aziendale, la comunicazione e il rapporto con l’ambiente.
Sia da direttore d’azienda sia da presidente del Consorzio del Brunello (negli anni in cui l Brunello divenne la prima Docg d’Italia), Tiezzi si è distinto e si è fatto ricordare come una persona saggia che attraverso l’ascolto delle parti e l’indomabile amore per il territorio ha sempre trovato soluzioni pacifiche e costruttive. Oggi nei corsi di formazione aziendale e di team building vengono insegnate tecniche di management che Enzo Tiezzi ha sempre padroneggiato. Questo ha portato a rapporti virtuosi e costruttivi sia per i lavoratori sia per le aziende che ha guidato, stimolando il senso di appartenenza e la coesione. E lo ha fatto anche negli anni più difficili della storia italiana, quelli delle rivendicazioni sindacali e del cambio di pelle del rapporto fra padroni e operai, tra datori di lavoro e forza produttiva.
Ma Tiezzi ha anche il merito di aver intuito per primo a Montalcino il valore e la potenza
della comunicazione. È stato lui a portare i produttori di Brunello a presentarsi al pubblico e sua è stata la scelta di guidare il Consorzio per la prima volta nelle principali vetrine
internazionali. La sua tesi di laurea tra l’altro si conclude con il capitolo dedicato alla promozione e pubblicità che il Brunello doveva avere.
Il terzo tema che distingue Enzo Tiezzi è il rapporto con l’ambiente. Capisce già alla fine del secolo scorso che quella che veniva presentata come una pioggia salvifica era invece chimica che non avrebbe giovato al territorio e che l’uso spregiudicato di fitofarmaci avrebbe contribuito al deterioramento della qualità e della salubrità della terra. Per quanto detto la sua conduzione agronomica è sempre stata biologica e sostenibile e a 81 anni ha voluto convertire l’azienda in plastic-free farm, dando un segnale simbolico anche su questo tema, un segnale forte per la sua autorevolezza.
Il volume si apre con l’introduzione di Andrea Gabbrielli del Gambero Rosso e si conclude con le “Note di agronomia ed enologia”, ideale omaggio all’ex sindaco di Montalcino Ilio Raffaelli, che curò la storia di Riccardo Paccagnini, l’uomo che un secolo e mezzo fa piantò la mitica Vigna Soccorso - da vent’anni nelle sapienti mani di Enzo e sua figlia Monica - che dà origine al cru dell’azienda. Per l’occasione la famiglia Tiezzi ha realizzato una magnum di Brunello di Montalcino 2015 Poggio Cerrino celebrativa: libro e bottiglia sono disponibili contattando direttamente l’azienda: info@tiezzivini.it.
Molti i personaggi-chiave di Montalcino hanno voluto partecipare con dichiarazioni ed
interviste.
Mario Machetti, Hotel Ristorante Il Giglio, Montalcino: “Montalcino deve molto ad Enzo
Tiezzi: ha lavorato sempre molto bene, in ogni azienda. Dov’è passato, l’azienda è sempre
cresciuta, migliorata. E quando è stato presidente del Consorzio ha cercato sempre coesione. Enzo è saggio, prudente, onesto. Gli sono amico da cinquant’anni; la mia e la sua storia sono state sempre intrecciate. Prenda Monica: ha fatto nascere tutti e tre i miei nipoti…”.
Remo Grassi, presidente Banfi: “Enzo Tiezzi è stato il presidente della condivisione. Ha
dedicato gran parte del suo tempo a cucire con tutti per portare avanti in modo condiviso
progetti ed obbiettivi. Non ha mai imposto nulla: bastava la sua autorevolezza”.
Giuliano Dragoni, amministratore delegato Col d’Orcia: “Enzo è il mio maestro. M’ha
insegnato tutto; e sopra ad ogni cosa gli sono grato per avermi fatto innamorare. E questo
vuol dire avermi fatto trovare la strada della vita, scoprire qualcosa a cui voler dedicare tempo e passione”.
Fabrizio Bindocci, presidente Consorzio del Vino Brunello di Montalcino: “Enzo è stato un
ottimo maestro, ma anche un caro amico con cui parlare di tutto e avere risposte alle mie
domande non solo lavorative. una persona importante e costruttiva, un esempio che mi è servito poi nella mia vita lavorativa”.
Maurizio Botarelli, responsabile della sede di Montalcino di Valoritalia: “É stato Enzo
Tiezzi ad assumermi al Consorzio. Ero molto giovane, per me ha rappresentato una figura di riferimento. La sua disponibilità già allora era proverbiale, l’ambiente che aveva creato era familiare. É stato un capo democratico ed aperto all’ascolto, si faceva seguire per autorevolezza non per comando”.
Stefano Cinelli Colombini, titolare Fattoria dei Barbi: “Enzo Tiezzi è uno dei grandi
personaggi del Brunello, più di quanto lui stesso sia cosciente di essere. É stato uno di quelli che ha fatto la differenza, ma all’uso montalcinese: senza apparire, discretamente.
Indubbiamente Enzo Tiezzi è il padre del Rosso di Montalcino; fin dall’inizio del mandato
presidenziale si è distinto per il suo approccio, per la sua visione, grazie alla quale il
Brunello e Montalcino sono potuti decollare”.
Giacomo Neri, titolare Casanova di Neri: “Il dott. Tiezzi è stata una figura di riferimento per
il Brunello e per tutta Montalcino; il suo nome è sinonimo di ascolto, impegno e soprattutto di senso della comunità. Oggi è un saggio, un signore ultraottantenne che la mattina va in vigna, che in cantina sono certo non manca mai. Il dott. Enzo è una forza gentile; a volte si scambia l’eleganza e la sensibilità per debolezza, e si fa un grande errore. Tiezzi è sempre stato, ed è ancora oggi, autorevole, mai autoritario; una grande differenza”.