“Come Cia Agricoltori Italiani di Siena siamo a denunciare per l’ennesima volta la drammaticità che i nostri agricoltori sono costretti a subire quotidianamente, rispetto all’emergenza ungulati. Non c’è più tempo da perdere, è urgente che si trovi una soluzione per il contenimento di ungulati ed anche da predatori, senza più perdere tempo”.
Così Valentino Berni, presidente Cia Agricoltori Italiani di Siena, dopo incontro con gli agricoltori al comitato di zona di Cetona, dove è emerso ancora una volta una situazione ogni giorno sempre più drammatica rispetto ai danni provocati da ungulati.
“Ora basta. Ogni giorno gli agricoltori senesi - sottolinea Berni - devono fare i conti con i danni creati da cinghiali e caprioli: distruzione di semine, distruzione di giardini, cinghiali che addirittura corrono dietro ai trattori per mangiare i semi durante le fasi di semina. È una situazione oltre i limiti dell’immaginabile, la pressione di questi animali è talmente grande che non è più sopportabile”.
“Tutto questo accade in Toscana ed in provincia di Siena, mentre a pochi metri di distanza, al confine con altre regioni (Umbria), c’è una capacità di risposta nei confronti degli agricoltori e di gestione del problema totalmente diversa. Da una parte tempi dinamici con risposte entro le 24 ore; in Toscana e nel Senese servono dai tre ai quattro giorni se non addirittura oltre la settimana. Il sistema di richiesta danni e abbattimenti toscano è diventato faraonico e non offre risposte immediate”, prosegue ancora Berni.
Peraltro, in questi giorni, spiega una nota di Cia Siena, è uscita una proposta da parte degli assessori all’agricoltura della Conferenza Stato Regioni, in audizione in Commissione Agricoltura della Camera, in cui si indica un sistema di ripristino dell’ecosistema: “sicuramente una proposta positiva in prospettiva, ma non sarà attraverso quella proposta che si potrà gestire questa che, attualmente, è una vera e propria emergenza e che ha bisogno di altri tipi di risposte urgenti” conclude Berni.