Finalmente da oggi si può tornare a mangiare anche al chiuso. Si tratta di un passo in avanti non da poco per il mondo della ristorazione e per tutta la galassia del comparto della somministrazione come bar, agriturismi, b&b, pizzerie. A Montalcino non si è persa la voglia di andare a mangiare fuori, questo inizio di libertà lo ha confermato. Il lavoro, con le restrizioni che progressivamente scompariranno (coprifuoco in primis), è destinato ad aumentare per queste attività. Una bella notizia, senza alcun dubbio, che però nasconde anche una preoccupazione. Possibile? Sì, perché a Montalcino non tutti hanno lo staff che vorrebbero per gestire il flusso di turisti in forte aumento e i clienti abituali. Basta guardare in giro, leggere i cartelli di “cercasi cameriere o barista” che spuntano dalle porte di ingresso dei locali oppure notare il moltiplicarsi degli annunci sul web di ricerca del personale: dai relais prestigiosi fino ai piccoli bar, in molti stanno vivendo la stessa situazione, ovvero quella di offrire lavoro e non trovare il personale. Certo, Montalcino è una realtà stagionale, difficile che un cameriere possa lavorare un anno intero. Ma nell’anno del Covid si pensava che la ricerca di un impiego fosse una priorità per molti, giovani in primis.
Ma è davvero così? Montalcino non si discosta da quello che sta succedendo in Italia. Fipe/Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi ha lanciato l’allarme: mancano 150.000 lavoratori. Tra questi c’è chi ha deciso di cambiare lavoro, spinto dalle “altalene” di un settore che ha pagato conseguenze importanzi. Ma ci sono anche, ha aggiunto il direttore Roberto Calugi, “20.000 lavoratori che lo scorso anno lavoravano a tempo determinato e che oggi, anche alla luce dell’incertezza sul futuro, potrebbero preferire strumenti di sostegno al reddito, invece di un vero impiego”. E anche a Montalcino molti operatori del settore la pensano così: “c’è chi preferisce avere il reddito di cittadinanza e non lavorare”. E così mentre la stagione turistica riprende c’è addirittura chi non mette a disposizione tutti i tavoli perché mancano i camerieri. Una conferma, in tal senso, ci è arrivata da un nostro lettore.
Poi ci sono anche altri problemi: “noi continuiamo ad essere in cerca di un barista - ci dicono dal bar Il Prato di Montalcino - ma non troviamo nessuno. I ragazzi il sabato e la domenica non vogliono lavorare a quanto pare c’è chi preferisce o gli conviene non avere un’occupazione”. Anche allo storico albergo ristorante Il Giglio cercano rinforzi: “una persona in sala sicuramente ma forse anche altre due tra camera e cucina, lo decideremo più avanti. Non è semplice, siamo tutti nella stessa situazione: c’è poca voglia o manca la necessità di lavorare”. Un altro locale particolarmente apprezzato e a cui la clientela non manca è la Trattoria Il Pozzo a Sant’Angelo in Colle. Simone ci spiega che “per fortuna ho completato il mio staff ma non nascondo che un giovane in più mi farebbe comodo. C’è davvero tanta gente che sta venendo a Montalcino. Ma penso che a qualcuno faccia più comodo ricevere la disoccupazione che lavorare in un ristorante. Non chiama nessuno per proporsi e questo fa riflettere”. Dunque in molti dovranno fare gli straordinari o sfruttare al massimo la propria professionalità che a Montalcino non manca di certo. La Drogheria Franci è pronta a riaprire tra pochi giorni. Qui, la selezione del personale è andata bene anche se non sono ragazzi del posto. “Per fortuna - ci dice Fabio - ho trovato cinque persone, due sono abruzzesi ma tutti hanno esperienze di livello in Italia e all’estero”.
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