Montalcino, da 4 giorni tornata zona arancione, potrebbe restarci anche la prossima settimana. Domani il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità dovrebbe confermare il colore in Toscana ad eccezione della provincia di Prato, consentendo quindi di tenere aperte tutte le scuole e i negozi nonché il libero movimento all’interno del territorio comunale. Intanto a livello nazionale si è acceso il dibattito sulle riaperture e sembra esserci una bozza da perfezionare in questi giorni, una sorta di scaletta che prevede per le regioni con numeri da zona gialla il ritorno al ristorante a pranzo a inizio maggio e dalla metà del mese pure a cena, con inevitabile alleggerimento del coprifuoco (potrebbe passare alle 23.30 o alle 24). Il protocollo prevede in quel caso la prenotazione, la misurazione della temperatura all’ingresso per ogni cliente e il tracciamento dei dati, il distanziamento di almeno un metro (con l’alternativa di divisori in plexiglass) e un massimo di 4 persone per tavolo, privilegiando gli spazi all’aperto.
L’idea è di riaprire gradualmente, cominciando appunto da bar e ristoranti per poi passare ai luoghi della cultura e dello spettacolo, e infine piscine e palestre. In questi giorni a spingere fortemente sono cinema, teatri e musei, dopo il sì del Governo alla presenza di pubblico (almeno al 25%) allo stadio Olimpico di Roma in occasione delle quattro partite degli Europei di calcio (la prima l’11 giugno, Italia-Turchia).
“Se si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi”, ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini. Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha auspicato l’apertura di cinema e teatri già dal 27 aprile, mentre il ministro del Turismo Massimo Garavaglia ha suggerito la data del 2 giugno, peraltro simbolica, per la ripartenza del comparto turistico, settore fondamentale per l’economia del territorio di Montalcino.