Il Brunello di Montalcino conquista i più prestigiosi ristoranti italiani. A testimoniarlo non è solo la presenza, immancabile, nelle wine list ma anche perché è diventato un protagonista assoluto delle proposte al calice. Un trend, quest’ultimo, che ha preso campo nei locali dove l’alta cucina è di casa, da Alba fino a Napoli, e che soddisfa una richiesta sempre più frequente da parte dei wine-lovers. A dirlo sono tredici sommelier intervistati in occasione della seconda giornata di lavoro a loro dedicata a Benvenuto Brunello Off 2021, organizzata per il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino dalla 32consulting di Andrea Biagini ed Anna Sanson. Se il fascino di aprire una bottiglia di Brunello di Montalcino rimane invariato, la degustazione di un calice da accompagnare ad un piatto prelibato rappresenta una scelta versatile tanto per l’esperto quanto per l’appassionato alle prime esperienze, entrambi accomunati dalla curiosità nello scoprire nuove etichette. E un vino come il Brunello - con una qualità complessiva assoluta declinata con stili ed interpretazioni diverse da parte dei produttori, ma anche dalle varie zone geografiche che influiscono sulle caratteristiche del vino - ben si adatta a giocare un ruolo fondamentale nell’affascinante viaggio gastronomico proposto dai migliori chef italiani. D’altronde i sommelier sono tutti d’accordo: il Brunello di Montalcino, tra i simboli dell’enologia italiana, non può proprio mancare nella carta dei vini di qualsiasi ristorante di qualità, stellato e non. Il Brunello è riconosciuto come un vino di “prim’ordine”, ma anche una “eccellenza” assoluta ed intramontabile con un appeal ancora più forte grazie alle ultime due annate, la 2015 e la 2016, giudicate con voti altissimi dalla critica internazionale.
Nel video le interviste a Vincenzo Donatiello, Niccolò Bau, Francesco Vuolo, Lorenzo Mancusi, Amedeo Serva, Paolo Porfidio, Nicola Panelli, Damiano Barbato, Andrea Biagini, Paolo Tegoni, Luciano Spigaroli, Riccardo Presezzi e Luca Pedinotti.