Il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore regionale all’Agricoltura Stefania Saccardi si devono attivare per risolvere il problema degli ungulati in Toscana, chiedendo al Governo una revisione della legge nazionale. A lanciare l’appello è Confagricoltura Toscana. “In alcune zone della Toscana - spiega Bernardo Gondi, presidente della sezione ambiente e territorio dell’associazione - c’è 10 volte il numero degli ungulati che l’ambiente può sopportare, è un enorme problema sotto molti punti di vista: arrecano danni all’agricoltura, causano incidenti potenzialmente mortali e provocano il deperimento del bosco”.
La popolazione di cinghiali, caprioli e cervi è in continuo aumento da anni, ma la situazione è ulteriormente peggiorata con l’emergenza Covid. “Con la pandemia il problema si è ingrandito - continua Gondi - perché non c’è stata l’attività venatoria utile a tenere sotto controllo la situazione. Ci sono delle specie cresciute in termini numerici in modo esagerato a discapito di altri animali e questo danneggia la flora, è un fenomeno che va gestito”. Da qui l’appello a Giani e Saccardi. “La Regione Toscana dovrebbe attivarsi nei confronti del Governo per chiedere ulteriori attività di controllo degli ungulati, serve urgentemente una revisione della legge nazionale sulla caccia. Purtroppo le Regioni possono intervenire soltanto in modo limitato, è dunque indispensabile una visione strategica nazionale, la situazione è drammatica, serve l’intervento dello Stato”.