“Ufficializzeremo per Montalcino anche il titolo di città, già di fatto acquisito grazie alla bolla papale di Papa Pio II Enea Silvio Piccolomini il 5 febbraio 1462 ma mai formalmente definito dalla presidenza della Repubblica”. Così l’assessore alla cultura di Montalcino Christian Bovini, riguardo all’iter per richiedere la concessione del titolo con un’istanza al Ministero dell’Interno, per tramite della Prefettura, per ufficializzare lo stemma araldico, oltre al gonfalone e al sigillo e fregiarsi del titolo di Città di Montalcino. Ad accompagnare la richiesta una relazione particolare ‘storico corografica del toponimo’. Solo successivamente all’accoglimento dell’istanza, il ministero predisporrà prima un decreto e poi interverrà un decreto del Presidente della Repubblica.
Il titolo di Città, secondo quanto previsto dall’art. 18 del Tuel, può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministero dell’Interno ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza. Lo stemma è l’espressione grafica ed identitaria di un territorio e della sua comunità, in cui ritroviamo caratteristiche tipiche, racconti, glorie e tradizioni locali, tutti elementi nei quali ancora oggi i cittadini possono identificarsi. Il gonfalone, drappo di forma rettangolare al cui interno è posto lo stemma comunale, è custodito nella Sala del Consiglio comunale e rappresenta il Comune nelle manifestazioni esterne civili e religiose. La sua funzione è di portare all’esterno della sede istituzionale lo stemma dell’ente. La bandiera è un drappo, deve essere esposta, insieme a quella nazionale ed europea, all’interno ed esterno degli uffici o immobili pubblici comunali.