La “tappa del Brunello” è una di quelle più attese dell’edizione n.104 del Giro d’Italia. Dopo la presentazione di mercoledì, i media italiani (e non) hanno dato ampio e giusto spazio alla “Brunello Wine Stage”, l’unica tappa dedicata al vino, la sola che si conclude in Toscana e che omaggia uno dei più grandi simboli del Made in Italy nel mondo: il Brunello di Montalcino. Partenza da Perugia, toccata e fuga in Valdichiana e poi via sui pedali in Valdorcia con circa 75 km di tragitto all’interno del territorio comunale di Montalcino tra strade bianche, vigneti, colline, salite e discese. Una tappa da “tenere d’occhio” e che promette grandi emozioni, pronta ad essere “preda ambita” dai grandi campioni della bicicletta. Abbiamo contattato Paolo Bianchini, proprietario con la sorella Lucia di una delle realtà produttive più importanti del territorio: l’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona. Bianchini è stato anche un corridore e l’ambiente del ciclismo lo conosce alla perfezione. Il suo museo dedicato alla bicicletta è un piccolo gioiello di ricordi e di aneddoti ma anche lo spazio perfetto in cui ospitare gli amici ciclisti con cui Paolo è rimasto in contatto. Che tappa sarà? “Bella, impegnativa, piena di “trabocchetti”. Secondo me può fare la differenza come una delle grandi tappe di montagna. Gli uomini di classifica - spiega Bianchini – dovranno correrla nelle posizioni di testa, gli sterrati ti costringono a stare davanti per mantenere una buona visibilità. Chi vedo favorito? Si tratta di una tappa che richiede una grande abilità nel guidare la bicicletta, ci vuole tecnica come accade per classiche come la Parigi-Roubaix o il Giro delle Fiandre. Se saranno nelle loro migliori condizioni fisiche può essere una gara per ciclisti come Sagan o Nibali”.
La “Brunello Wine Stage”, soprattutto quando si entra nel finale, e quindi nel territorio di Montalcino, ha una varietà importante di strade e di altimetrie. Questo è garanzia di spettacolo ma anche di potenziali sorprese. “In un tracciato così - continua Bianchini - si può fare la differenza anche in un’ottica di classifica generale. La prima scrematura potrà esserci nel tratto da Torrenieri a Buonconvento che sarà percorso ad alta velocità, già lì potrà esserci battaglia. Una svolta decisiva la prevedo a Castiglion del Bosco e non trascurerei nemmeno il tratto di Sesta con pendenze del 7-11%. Il finale, da Tavernelle a Montalcino, sarà pirotecnico: vincerà chi avrà le gambe migliori. Il Comune di Montalcino viene attraversato tutto come se fosse un anello, i vigneti saranno belli in quel periodo, prevedo uno spettacolo bellissimo. Speriamo che la pandemia ce lo faccia godere a pieno anche con la presenza di pubblico. Una leggenda di questo sport come Moser ha detto di fare attenzione alla tappa di Montalcino, d’altronde le strade bianche permettono di fare selezione anche in pianura. Ci tengo a ringraziare l’amministrazione comunale di Montalcino e il Consorzio del Brunello, sarà un giorno memorabile”.