Si moltiplicano gli appelli in lungo e in largo del Belpaese per donare il sangue ma a Montalcino questa azione non si può più fare. E non c’entra nulla la locale Avis che insieme ai suoi donatori è dispiaciuta per quello che sta succedendo. Ma andiamo con ordine e partiamo dai fatti: sono mesi che a Montalcino il sangue non si dona più. La presidente di Avis Montalcino, Barbara Pii, ci spiega cosa sta succedendo: “Siamo una Udr (Unità di raccoltà ndr) e ci appoggiamo al presidio ospedaliero qui a Montalcino. Il sangue dei donatori viene mandato in un centro dotato, nel nostro caso in quello di Nottola. Lo scorso anno a causa del Covid siamo stati chiusi e adesso non possiamo ripartire perché il Centro regionale sangue che dipende dal Centro nazionale sangue non accetta infermieri che nel 2020 non abbiano effettuato almeno 200 prelievi. Noi questi numeri, essendo stati chiusi, non li abbiamo. Questo problema non tocca solo Montalcino ma anche Sarteano e Chiusi anche loro Udr. Stiamo aspettando una decisione dal Centro nazionale sangue, nel frattempo prenotiamo le donazioni negli ospedali di Nottola, Siena e Castel del Piano ma in molti non vanno sia per la lontananza che per gli impegni. Io stessa non sono ancora riuscita a donare”. L’Italia ha bisogno di sangue ma chi vuole donare ha vita difficile, perlomeno nel nostro territorio. Non sembra vero ma così è. Avis Montalcino però non alza bandiera bianca, il prossimo anno si festeggeranno cinquanta anni di una storia importante. E si cercano “rinforzi” perché l’associazione ha sempre bisogno di volontari. “Ad aprile - conclude Pii - ci sarà l’assemblea elettiva e stiamo cercando nuovi consiglieri”.
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dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024
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