“Io penso che sia uno scherzo perché stiamo parlando di una cosa che non sta né in cielo né in terra. E qui liquido la questione, non c’è niente da aggiungere e da discutere. Devono subito rettificare, qui siamo nella Valdorcia che è Patrimonio Unesco, parlare di progetti del genere mi fa solo immaginare che sia uno scherzo. Se sapevo qualcosa? Assolutamente no e nemmeno la Regione ne era a conoscenza”. Ci va giù molto duro Silvio Franceschelli, sindaco del Comune di Montalcino e presidente della Provincia di Siena, nel commentare la notizia dell’individuazione delle 67 aree idonee sul territorio nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Due di queste sono in Toscana e una interessa il territorio di Pienza e Trequanda, due perle rispettivamente della Valdorcia Patrimonio Unesco e delle Crete Senesi, entrambe a pochi chilometri da Montalcino. Con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Sogin ha infatti pubblicato sul sito www.depositonazionale.it la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (Cnapi), il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, “che permetterà – si legge nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico - di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività”.
La pubblicazione della Cnapi, con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei (che hanno differenti gradi di priorità, per quanto riguarda quello che insiste nel territorio di Pienza e Trequanda è A2 quindi “buone”, secondo solo alla classe A1), di fatto dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei quattro mesi successivi, il seminario nazionale. Da qui si aprirà il dibattito pubblico vero e proprio con la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti i vari aspetti.
La notizia ha fatto scalpore in Valdorcia ma anche in Valdichiana, terre uniche con panorami straordinari dove a dominare è la natura e non la mano invasiva dell’uomo. Numerose le reazioni, tutte di segno contrario al potenziale progetto.“Si tratta di una proposta irricevibile e non negoziabile e che non riteniamo di non poter prendere nemmeno in considerazione in un territorio come il nostro patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e ad alta vocazione turistica. Una notizia che abbiamo appreso solo questa mattina, improvvisa e inattesa”. Lo hanno sottolineato all’unanimità i sindaci della Val d’Orcia (Castiglione d’Orcia, Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia e Radicofani) e della Valdichiana (Trequanda, Sarteano, Chianciano Terme, Chiusi, Cetona, San Casciano dei Bagni, Montepulciano, Sinalunga e Torrita di Siena) sulla proposta prevista dalla Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin e che individua Pienza e Trequanda come sito idoneo allo smaltimenti di scorie nucleari.
“Ci adopereremo in tutte le sedi opportune, regionali e nazionali, che il confronto democratico consente - ha aggiunto Claudio Galletti -, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle nostre imprese, per dire no ad una proposta che ci vede nettamente contrari”. Dura anche la critica di Stefano Scaramelli, Vicepresidente del Consiglio Regionale della Toscana che rivolgendosi al premier Giuseppe Conte domanda: “lo sa che Pienza è patrimonio Unesco? È cuore e simbolo della Toscana. Lei e il suo Governo pensate di renderlo deposito di rifiuti radioattivi? Si fermi prima di fare altri danni”. La notizia della pubblicazione della carta nazionale aree potenzialmente idonee al deposito è online anche sui siti del Ministero dell’Ambiente e del Ministero dello Sviluppo Economico.
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