Una di quelle notizie che non vorresti mai sentire e che ti lasciano senza parole e con una grande tristezza nel cuore. Giancarlo Tanganelli ci ha lasciato a soli 58 anni. Un figlio di Montalcino, un grande arciere del Quartiere Ruga per i cui colori ha scritto la storia con vittorie indimenticabili che hanno regalato (anche) la Freccia d’Oro e la Medaglia d’Oro. In sette trionfi c’è stata la firma di Tanganelli (ottobre 1998, agosto 2001, ottobre 2004, agosto 2006, agosto 2007, ottobre 2007, agosto 2012) con il meraviglioso “cappotto” del 2007 sublimato con l’ambita Freccia d’Oro. Ma al di là dei grandi risultati sul campo, Tanganelli è stato un protagonista della vita sociale del Quartiere e quindi di Montalcino. Il “Tanga” regalava gioia, era un grande lavoratore, era un esempio. Una persona a cui tutti volevano bene, una sicurezza. Qualche anno fa, in occasione dell’evento “D’Oro è la Freccia”, alla Montalcinonews ricordò quella meravigliosa vittoria del 2007: “abbiamo fatto due serie complete sia ad agosto che per la Sagra: c’era grande determinazione, la pressione la senti e non la senti. Cerchi di non pensarci, non c’era niente da perdere, avevamo già vinto e allora tiri anche più concentrato”. Si leggeva ancora la magia nei suoi occhi.
Giancarlo ci ha lasciato questa mattina. Ha avuto un malore mentre era al volante della sua auto, si trovava a Siena, in via Aretina. A nulla purtroppo sono servite le operazioni dei sanitari del 118 che hanno cercato più volte di rianimarlo. La notizia ha fatto il giro di Montalcino provocando dolore e incredulità. Il Quartiere Ruga, compresi i compagni di vittorie di Tanganelli, non si danno pace. “Giancarlo - sono le parole di Viola Gorelli, presidente della Ruga - non è stato soltanto un arciere plurivittorioso ma, soprattutto, una grande persona. Lui era “dritto”, senza peli sulla lingua. Nell’ultimo periodo si era un po’ allontanato dal Quartiere ma è sempre rimasto nei cuori di tutti. Questa notizia ci ha scosso profondamente, ci stringiamo al dolore della famiglia, un grande abbraccio alla moglie Alessia e alle figlie Sofia e Giulia che fanno parte del nostro Gruppo Giovani. Giancarlo è stato il vincitore dell’ultima Freccia d’Oro della Ruga, non lo dimenticheremo mai”.
La voce di Claudio Ciacci, compagno di tante battaglie di Giancarlo, è commossa, appesa a un filo. “Per me Giancarlo è stato davvero un grande amico, una persona di valore che ti diceva le cose in faccia e come le pensava. Nella Ruga abbiamo vinto la Medaglia d’oro quando io ero capitano, un ricordo bellissimo. Giancarlo è stato un grande arciere, ha vinto tanto se consideriamo il numero delle volte che ha tirato. Lui le caratteristiche dell’arciere le aveva nel sangue”.
Anche Claudio Sassetti, altro plurivittorioso arciere della Ruga, ha ricordato i tanti momenti felici passati insieme. “Che dire, Giancarlo era un ragazzo in gamba e bravo, un “bonaccione”. Una notizia che proprio non ci voleva, quando vincemmo la Freccia d’Oro io ero il Capitano degli arcieri, fu una giornata bellissima dove Giancarlo fu grande protagonista”.
La coppia di arcieri Tanganelli-Capaccioli rimarrà nella storia di Montalcino, per molti è una delle più forti mai esistite. “Ci sono rimasto molto male - spiega Luca Capaccioli - ho tanti bei ricordi legati a lui. Era il mio compagno nello storico cappotto d’oro del 2007, quante emozioni… Giancarlo era un bravo ragazzo, forse come si dice a Montalcino un po’ “torto” di carattere ma bastava conoscerlo per capire subito quanto fosse buono. Noi eravamo grandi amici anche nella vita, come arciere è sempre stato molto affidabile, su di lui ci potevi sempre contare”.
Il presidente di tanti successi della Ruga, Giampaolo Pierangioli ricorda Giancarlo come “un ragazzo allegro con la battuta sempre pronta. Di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero davvero molti, il ricordo più bello è quello della Freccia d’Oro, l’anno del cappotto”.
“Abbiamo trascorso tanti momenti di gioia insieme - dice Luca Brunelli - durante le sue vittorie io ero Presidente o Capitano, mi vengono in mente tante cose belle. Giancarlo è stata una figura molto importante per il Quartiere e non solo per i successi. Lui è sempre stato presente, la Ruga l’ha vissuta con passione ed entusiasmo. Un abbraccio ad Alessia e alle figlie”. Ciao Giancarlo, Montalcino non ti dimenticherà.