Montalcino, preparativi per le festività e, in particolare, per il pranzo di Natale. Il vento freddo spazza le antiche vie del centro storico, ma dalle cucine delle case, porta con sé anche i profumi inconfondibili delle ricette tipiche della tavola delle feste, che si preparano in famiglia fin dal mattino e si trasmettono di generazione in generazione, vero patrimonio culturale del territorio, e che il Brunello, il regalo più gradito anche tra parenti ed amici, accompagnerà nel suo abbinamento più perfetto. Costretti a casa dalla pandemia, abbiamo riscoperto il valore del cibo e del vino, rimettendoli al centro della tavola quotidiana e familiare, che trova nelle festività la sua massima celebrazione, quando si stapperà anche un ottimo Brunello, un piacere al quale non si rinuncia anche in tempi di difficili, che ci siamo regalati o che abbiamo ricevuto in dono. Ovunque nel mondo, quando sarà Natale. Quel Brunello d’annata, comperato “a distanza” o inviato da un amico per un’occasione speciale? Ora è arrivata: le feste di fine anno, brindando ad un’icona del made in Italy ed al suo territorio, aspettando di tornare a visitarlo di persona. Da ogni angolo si guardi, nessuno lo avrebbe mai immaginato così, ma nel Natale ai tempi del Covid, “più sobrio, e senza baci, abbracci, festeggiamenti, festoni e festini”, come ha detto il Premier Giuseppe Conte, almeno una certezza c’è: la tavola sarà ancora la protagonista, e continueremo a stappare un buon vino, anzi un ottimo vino. Come un grande Brunello. Con il rito dello scendere in cantina dove si conservano le bottiglie più pregiate, o l’acquisto di questo grande vino italiano, strenna natalizia per eccellenza da regalare o regalarsi, che, quest’anno, assumeranno il valore di un gesto simbolico: celebrare la tradizione italiana, sostenendo prodotti, produzioni e produttori che ne sono i rappresentanti ed i custodi.
Il nostro modo di mangiare cambia continuamente, soggetto agli eventi, come l’emergenza Covid che stiamo vivendo, ma il cibo delle feste resta sempre lo stesso, e nel dibattito sul menu, a spuntarla è quasi sempre la tradizione, “un ricostituente del legame comunitario - secondo l’antropologo Marino Niola - e un modo per riaffermare la propria appartenenza mangiando insieme le cose di sempre”. Nelle festività stravolte e in una tavola che sarà più ristretta, ma intima e familiare, non c’è niente di più rassicurante di un piatto di crostini con fegatini, accompagnati da pecorini gustosi e salumi di Cinta Senese, di pinci al ragù di carne o di tagliolini al tartufo bianco delle Crete Senesi, alternativa golosa ai più classici cappelletti in brodo, di un arrosto o un brasato al Brunello (nella sua versione di ingrediente), senza dimenticare la scottiglia di cinghiale ed i fegatelli per i palati più arditi, con i fagioli conditi con un filo d’olio extravergine d’oliva prodotto negli oliveti che circodano i vigneti del celebre rosso italiano, e per finire dolci tipici con Moscadello, il vino più antico del territorio, oltre a prodotti come zafferano, miele e prugne, simbolo dell’incredibile biodiversità di Montalcino.
Il tutto accompagnato da un calice di Brunello, che trova nelle ricette del suo territorio come negli accostamenti con le cucine internazionali abbinamenti perfetti o che non ti aspetti. L’annata? Tra quelle incoronate dai giudizi della critica internazionale, o che si sono rivelate una sorpresa nell’invecchiamento di questo grande vino, o, più semplicemente, quella che più ci ricorda un anno speciale. In ogni caso, quella bottiglia pregiata come il Brunello di Montalcino, che è un regalo intramontabile. Aspettando di tornare a brindare insieme e ad una ritrovata convivialità.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30