L’acronimo è semplice, e rende l’idea dell’impatto che questo progetto potrebbe avere, il nome completo un po’ meno: “Tsunami” (TranSfUsion of coNvalescentplAsma for the treatment of severe pneuMonIa due to SARS.CoV2) è lo studio nazionale attivato su indicazione del Ministero della Salute e promosso dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, per valutare l’efficacia del plasma ottenuto da pazienti guariti da Covid e cercare di aiutare così i pazienti che invece stanno ancora combattendo con il virus.
Nell’Asl Toscana Sud Est la sperimentazione è in corso su pazienti di Arezzo e Grosseto, che in base allo studio sono stati suddivisi in due gruppi: il “braccio” della terapia standard al quale viene somministrata l’attuale terapia per l’infezione da Sars-cov2 e quello del trattamento che unisce a questa terapia il plasma. Due somministrazioni, a distanza di 24 ore, di plasma iperimmune donato da pazienti ex Covid che sono guariti. I dati dei pazienti confluiscono nell’archivio nazionale del progetto Tsunami e vengono quindi messi a confronto i risultati dei due gruppi: quello trattato con il plasma e quello no.
Il lavoro inizia dalla donazione e quindi dal prelievo del plasma da pazienti ex Covid donatori la cui guarigione sia accertata da due tamponi negativi effettuati in due giorni consecutivi. Questi donatori vengono testati riguardo al titolo anticorpale, e se adeguato, viene prelevato il plasma che poi sarà infuso nei pazienti che hanno aderito volontariamente alla sperimentazione, sottoscrivendo il consenso informato. L’obiettivo è aiutare l’organismo a combattere il virus con gli anticorpi donati.
Il plasma può essere donato in uno dei molti centri trasfusionali della Asl che sono distribuiti nelle varie zone. L’elenco completo, nel quale figura anche l’Avis Montalcino, è rintracciabile sul sito della Regione Toscana.
Lo studio prevede due istituti che vengono qualificati come “Principal Investigator”: l’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa e il Policlinico San Matteo di Pavia. È coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e si avvale di un Comitato scientifico, con funzione di sostegno e supervisione.