Si inaugura domani al Louvre di Parigi la mostra “Il corpo e l’anima. Sculture italiane da Donatello a Michelangelo (1465-1520)”. Tra le 140 opere della scultura rinascimentale italiana anche il San Sebastiano, che lo scultore e ceramista fiorentino Andrea Della Robbia realizzò agli inizi del Cinquecento e che rappresenta uno dei gioielli custoditi nel Museo Civico e Diocesano di Montalcino, terra del Brunello. La scultura, restaurata per l’occasione presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, è stata concessa in prestito e andrà ad arricchire la mostra del Louvre (ieri il servizio del Tg1 ha aperto proprio con il San Sebastiano di Della Robbia), inizialmente prevista tra maggio e agosto e poi spostata causa Covid, e successivamente il Castello Sforzesco di Milano.
In molti dunque avranno la possibilità di ammirare la statua in terracotta invetriata riferita, sottolinea la storica dell’arte Maddalena Sanfilippo, “all’attività di Della Robbia, datata al primo decennio del XVI secolo e proveniente, come molte delle opere più pregevoli conservate nel nostro Museo, dalla chiesa di San Francesco, ormai sconsacrata, ma a Montalcino, tra Medio Evo e Rinascimento, una delle più ricche di opere d’arte”. Statua che raffigura il Santo martire Sebastiano, alto ufficiale dell’esercito romano condannato a morte per aver sostenuto la fede cristiana e trafitto da tante frecce in ogni parte del corpo. Invocato nel Medioevo in occasione delle pestilenze, San Sebastiano è il protettore degli arcieri e proprio a Montalcino è intitolato a lui il premio per l’arciere che raggiunge la serie completa in occasione delle gare di tiro con l’arco dell’Apertura delle Cacce e della Sagra del Tordo.
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