Quasi 3 milioni di toscani sono chiamati alle urne nel weekend per eleggere presidente e consiglieri regionali. Si voterà domenica 20 settembre (ore 7-23) e lunedì 21 (ore 7-15) e comunque andrà ci sarà un nuovo presidente (Enrico Rossi non si può ricandidare per limite di mandati). Cinque anni fa Rossi, alla guida di una coalizione Pd-riformisti, vinse col 48% (il secondo, il leghista Claudio Borghi, si fermò al 20%) e il successo fu ancora più eloquente a Montalcino, dove ottenne il 60% (poi Borghi col 16% e Giacomo Giannarelli del M5S con l’11,4%). Questa volta, invece, stando ai sondaggi, sarà un testa a testa tra il candidato del centrosinistra Eugenio Giani, già presidente del Consiglio regionale, e la candidata della Lega Susanna Ceccardi, europarlamentare ed ex sindaca di Cascina (qui tutti i candidati). In cinquant’anni di amministrazioni di centrosinistra, è la prima volta che la Toscana si ritrova contendibile. A incidere sarà anche l’astensionismo: la prima volta, nel 1970, l’affluenza fu del 95,9%. Nel 2015 votò meno della metà dell’elettorato (48,28%), percentuale leggermente superiore a Montalcino (49,91%, nel 2010 era il 64,25%).
Focus: come votare
Serviranno la mascherina, un documento di identità e la tessera elettorale (se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune, gli uffici elettorali saranno aperti anche domenica). Ci sarà una sola scheda (qui il facsimile del collegio di provincia di Siena), di colore arancione, ma due sono i voti: uno per il presidente, l’altro per una delle liste e dunque per la composizione della futura assemblea regionale. Il voto ad una lista automaticamente si trasferisce al candidato presidente. Se invece un elettore indica solo il candidato presidente, il voto non andrà a nessuno dei partiti o dei movimenti che lo sostengono. È possibile anche votare il candidato presidente di uno schieramento e un partito di una diversa coalizione (il cosiddetto “voto disgiunto”).
Sulla scheda i simboli sono incolonnati sulla sinistra e, a fianco, è indicato il candidato presidente collegato, il cui nome, in caso di coalizione, si trova all’interno di un rettangolo ampio corrispondente alle liste che lo sostengono. Accanto ad ogni simbolo si trova sulla scheda l’elenco dei candidati consiglieri della circoscrizione con una casella a fianco da contrassegnare per indicare la preferenza. Di circoscrizioni ce ne sono tredici in tutta la Toscana: quattro per la città metropolitana fiorentina e una per ciascuna altra provincia.
Si può votare per uno o due candidati consiglieri di una stessa lista (basterà spuntare la casella accanto). Nel caso un elettore esprima due preferenze, una dovrà riguardare un candidato uomo e l’altra una candidata donna (o viceversa). Nel caso di assenza di alternanza di genere la seconda preferenza in ordina di lista sarà annullata. Con tre o più nomi indicati tutti i voti di preferenza saranno annullati.
Se nessun candidato presidente supererà il 40% si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati, da svolgersi a distanza di due settimane.
Focus: la composizione del consiglio regionale
Assieme al presidente della Regione, i toscani eleggeranno anche i consiglieri che andranno a comporre la futura assemblea regionale: quaranta in tutto (quarantuno con il presidente della giunta che ne fa parte integrante). Per la coalizione vincente è previsto un premio di maggioranza, variabile: su quaranta seggi, non potrà averne meno di 23 (ma non più di 26).
Potranno sperare di avere un rappresentante in consiglio regionale solo le liste che raccolgono più del 5% dei consensi in tutta la regione o, se parte di una coalizione e la stessa ha superato il 10 per cento, se hanno raccolto più del 3 per cento del consenso elettorale.
C’è un ulteriore paletto. Ognuna delle tredici circoscrizioni ha diritto a vedere eletto nel futuro Consiglio regionale almeno un consigliere, in modo da essere rappresentata.