Degustare un calice di Brunello ammirando le opere d’arte custodite nel territorio di uno dei vini italiani più celebri, testimone nel mondo anche della loro bellezza, ripercorrendone la storia e scoprendone le origini antichissime: dal 5 settembre al 18 ottobre, Montalcino esibisce i suoi tesori, con “Inchiostro 2020. Quante pagine di storia …”, ciclo di conferenze con studiosi che hanno dedicato le loro ricerche e scritto pagine sulla storia, l’arte e l’archeologia del territorio, accompagnate da musica, letture, visite tematiche ed assaggi di vino, promosse dal Comune con Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e l’organizzazione di Opera Civita, nell’antico chiostro dell’ex Convento di Sant’Agostino, sede dei “Musei di Montalcino”. Una delle collezioni d’arte senese più ricche ed importanti, con opere provenienti dalla città e dal territorio, dagli antichi Conventi di Sant’Agostino e San Francesco alla millenaria Abbazia di Sant’Antimo, passando per chiese, pievi e cappelle di campagna, dagli etruschi fino al Novecento, attraverso i secoli d’oro dell’arte senese, testimoni dell’importante ruolo politico e religioso di Montalcino nel corso di una storia di cui oggi l’economia del Brunello rappresenta il presente ed il futuro. Tavole dipinte, sculture lignee policrome, ma anche bibbie miniate, robbiane e oggetti d’arte sacra, opera di artisti della scuola di Duccio e Simone Martini, dei Lorenzetti e dei Della Robbia, frutto della vivace e prolifica committenza pubblica e privata dei secoli scorsi da parte delle antiche corporazioni di arti e mestieri e delle nobili famiglie del territorio, tra i cui discendenti oggi c’è anche chi produce vino.
Storico dell’arte, legato a Montalcino da anni di lavoro come ispettore di zona presso la Soprintendenza di Siena, ad aprire il ciclo di conferenze il 5 settembre sarà Alessandro Bagnoli, professore dell’Università di Siena, illustrando il patrimonio artistico museale e del contesto urbano cittadino tra esperienze passate e prospettive per il futuro (ore 17:00). A seguire sarà possibile visitare le sale della Raccolta Civica e Diocesana del Museo accompagnati dalle note del flauto traverso di Cecilia Cuglitore, giovane musicista di Montalcino, studente al Conservatorio (le cui esibizioni tra le opere del Museo sono state trasmesse online sui social “Oro di Montalcino” nei mesi del lockdown), mentre nel Chiostro, grazie al Consorzio del Brunello sarà possibile assaggiare una selezione di Brunello e vini del territorio.
Il 20 settembre sarà la volta del professor Bruno Bonucci, studioso della storia di Montalcino e del suo territorio, fine conoscitore del patrimonio archivistico della città, che presenterà i preziosi documenti dell’antico archivio diocesano, da poco trasferito nel complesso di Sant’Agostino (ore 17:00). Al termine della conferenza, l’attore, di Montalcino, Michelangelo Lo Presti leggerà i passi più curiosi e significativi dei documenti trattati, accompagnato da una degustazione di Brunello ed altri vini.
Il 10 ottobre sarà dedicato al tema della Repubblica di Siena in Montalcino, gloria della storia della città, ultimo baluardo della libertà senese. Dal chiostro del Museo (ore 15:00) partirà un’escursione per le vie arroccate della città, alla scoperta dei luoghi più rappresentativi della Repubblica, a cura dello storico locale Mario Pianigiani. Al ritorno nel chiostro (ore 17:00) il professor Giovanni Mazzini, storico senese e commentatore del Palio di Siena nelle dirette Rai, terrà la conferenza “Gli esuli senesi e la Repubblica ritirata in Montalcino”, seguita dalla degustazione di etichette di Brunello e non solo.
Il 18 ottobre sarà la volta di Luigi Donati, professore dell’Università di Firenze che ha diretto la campagna di scavo di Poggio Civitella, il sito etrusco più rilevante del territorio, e che parlerà delle origini della città nella conversazione “Gli Etruschi sulle alture di Montalcino” (ore 16:00). Al termine sarà possibile visitare il Museo archeologico e degustare una selezione di Brunello e vini del territorio.
La serie di eventi, aperti a tutti, ha un sottotitolo simbolico: “Quante pagine di storia …”, verso tratto dall’amato inno della città di Montalcino, che accompagna i momenti di festa ma anche quelli di difficoltà, proprio come i tempi che stiamo vivendo, ma nei quali la celebrazione della bellezza, come quella che nasce dall’incontro tra l’arte ed un grande vino, è l’elemento da cui ripartire (posti limitati, per info & prenotazioni: orodimontalcino@operalaboratori.com; tel. 0577/286300).