In un mondo del vino che cerca nuove forme di accesso alla liquidità, non solo per far fronte all’emergenza Covid, la novità, prima del genere, arriva da Montalcino e da una delle sue realtà più celebrate, Castiglion del Bosco di Massimo Ferragamo, che ha ottenuto un finanziamento da un milione di euro da Banco Bpm (tecnicamente si chiama “inventory loan”). A garantire la linea di credito il pregiato vino sfuso in magazzino, che resterà comunque nella piena disponibilità dell’azienda e potrà essere sostituito dalle vendemmie successive, per consentire l’imbottigliamento e l’invecchiamento delle annate prossime alla messa in commercio. Il finanziamento ha durata di 4 anni (con 12 mesi di pre-ammortamento), tasso fisso e rimborso di interessi e capitale su base semestrale.
L’operazione, per i servizi di consulenza e certificazione, si avvale della collaborazione di Pwc e Valoritalia, che su base periodica svolgeranno le procedure di verifica fisica sul magazzino. Valoritalia controllerà anche la corrispondenza dei quantitativi riportati nei registri Sian e al sopralluogo, con prelievo dei campioni, al fine di verificare i requisiti previsti dal Disciplinare.
“Siamo orgogliosi di aver costruito questa operazione innovativa, che ci auguriamo possa diventare un riferimento importante per la nostra Denominazione in una fase congiunturale difficile – spiega Simone Pallesi, amministratore unico della Castiglion del Bosco Agricola - il finanziamento su privilegio valorizza lo sfuso e sostiene il produttore nel percorso di affinamento del vino in cantina, creando valore per l’intera Denominazione. Abbiamo lavorato con un gruppo di persone che esprimono quella straordinaria capacità silenziosa di portare a termine i progetti, nonostante le avversità, spinti dalla passione per il lavoro e dalla soddisfazione di un traguardo raggiunto insieme”.
“Questa operazione rappresenta da un lato un segno tangibile della vicinanza di Banco Bpm alle eccellenze del territorio in una complessa congiuntura economica – commenta Adelmo Lelli, responsabile direzione territoriale tirrenica di Banco Bpm – dall’altro è la conferma della nostra attenzione al comparto agroalimentare attraverso strumenti di finanza innovativi e taylor made adeguati a valorizzarne al meglio l’asset più rilevante che spesso è proprio il magazzino. Non in ultimo ha un valore simbolico per il contributo che tale strumento potrà dare, anche in futuro, allo sviluppo di un’eccellenza italiana come il Brunello”.
“Il contributo di un ente di certificazione come Valoritalia ha consentito di sviluppare strumenti finanziari innovativi destinati alle imprese vitivinicole – commenta Giuseppe Liberatore, direttore generale di Valoritalia – fornendo le necessarie garanzie tecniche che da sempre costituiscono uno degli elementi problematici per la concessione del credito. Siamo convinti che la collaborazione tra Banco BPM, Castiglion del Bosco e Valoritalia costituisca un modello virtuoso destinato a diffondersi in tutta Italia ed a portare notevoli vantaggi al settore vitivinicolo, anche in periodi ordinari”.
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