“Il Dpcm dell’11 giugno scorso si è limitato a prevedere la possibilità di organizzazione delle attività estive per minori appartenenti alla fascia 0-3 all’interno di strutture già autorizzate e accreditate per erogare servizi educativi alla prima infanzia. Non si tratta quindi di una possibilità di riapertura ai Nidi d’Infanzia tout court, ma soltanto la possibilità di utilizzo degli spazi a quelli dedicati per attività di natura diversa, che non hanno nulla a che vedere con l’offerta educativa data di norma dalla struttura Nido ospitante”. Il Comune di Montalcino risponde alla lettera di Paola Martino, mamma che aveva scritto prima al presidente della Toscana Rossi e poi all’amministrazione comunale per capire se c’erano le possibilità di aprire quest’estate gli asili nido di Montalcino e di Sant’Angelo Scalo (di cui è rappresentante).
“Considerato che nel regolamento regionale le attività estive non sono assolutamente contemplate – si legge nella nota firmata dall’assessore all’istruzione e al sociale Giulia Iannotta e dalla responsabile dell’Area Servizi sociali, culturali e commercio Barbara Riccarelli – e che invece è l’anno educativo solitamente ad estendersi, da calendario, fino al 31 luglio e che la possibilità di azioni sperimentali estive in preparazione della riapertura di settembre avrebbe potuto trovare attuazione solo se si fossero create le condizioni per la riapertura stessa di settembre già nell’arco dell’estate, l’amministrazione ha preferito in questa fase non assumere decisioni premature circa l’utilizzo degli spazi senza indicazioni statali e regionali in merito alla riapertura, in quanto ad oggi sia le linee guida nazionali per la riapertura dei servizi 0- 3 che quelle regionali tardano ad arrivare; infatti una diversa scelta avrebbe esposto le famiglie e i piccoli a subire delle soluzioni poco mature e ragionate. Piuttosto si è preferito utilizzare il mese di luglio per iniziare a valutare i possibili scenari utili a progettare la riapertura di settembre”.
“Infine – continua la lettera – senza sminuire le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie, in questa fase evidenti e chiare anche per esperienze dirette, appare utile però precisare che il Nido d’Infanzia nasce per esigenze pedagogiche ed educative dove al centro sta necessariamente il benessere del bambino; quindi laddove le soluzioni prospettate non garantiscano il raggiungimento di questo fine, risulta preferibile non attuarle, piuttosto che dare una risposta parziale. La scelta quindi di non organizzare attività estive per la fascia 0- 3 è stata fatta nell’unico interesse dei bambini, per evitare di sottoporli ad una condizione che non fosse per loro quella ottimale. Rispetto invece al percorso di “Lead - Legami educativi a distanza” siamo tutti consapevoli, così come per la DAD nell’Istruzione, che non sia stato il percorso migliore in assoluto, ma senz’altro è stato l’unico possibile durante la Fase 1 dell’Emergenza epidemiologica e lo si deve considerare semplicemente un modo diverso per fare nido e scuola dell’infanzia, così come è possibile leggere anche negli orientamenti della Commissione Infanzia Sistema integrato Zero-sei D.lgs. 65/2017”.