Domani Montalcino vivrà la Festa del Patrono con la cerimonia che sarà celebrata dall’arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Un ritorno molto gradito e che arriva in un momento particolare. Non sarà la solita festa, lo sappiamo. Ma proprio adesso c’è ancora più bisogno di unità e compattezza, di non perdere la fede e lo spirito di solidarietà. Non è ovviamente la prima volta che Lojudice viene a Montalcino, durante le precedenti visite ha già avuto sensazioni molto positive. Lojudice è molto attento a quello che succede, vuole conoscere sempre meglio questo territorio. “Ho visto tutte le chiese - dice l’arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa e Montalcino, Augusto Paolo Lojudice alla Montalcinonews - c’è una popolazione presente, ho conosciuto alcune aziende del mondo del vino e persone come l’ex sindaco Ilio Raffaelli con cui ho scambiato con molto piacere alcune parole. Montalcino è un posto che lavora, ci sono imprenditori stranieri che hanno investito qui e io credo che sia una cosa molto positiva. Adesso con il turismo che manca so che non è semplice, stiamo vivendo una crisi”. Ma questa situazione particolare, imprevista e dolorosa può allontanare la gente dalla fede? “Tutto è possibile - dice Lojudice - il rischio è che si possa abusare di strumenti come la tv e i social network, cambiando le cose. La dimensione dell’incontro è il cuore della fede cristiana, ma la fede cristiana può andare oltre”. Durante la nostra conversazione telefonica Lojudice ci dà una anticipazione importante: il 18 maggio i fedeli potranno tornare a messa. “Una notizia positiva, certo, ci vorranno le accortezze dovute al caso. Io non ho mai condiviso le posizioni estreme né da chi voleva chiudere tutto e né da chi voleva riaprire. Credo sempre nell’equilibrio”. Lojudice viene da un ambiente come quello di Roma che è completamente diverso da quello di Montalcino. In certe zone della Capitale ha potuto toccare con mano situazioni difficili di povertà e miseria. Ma dietro al benessere dei nostri posti ci sono casi opposti che rimangono nell’ombra? “Sicuramente ci sono delle sacche di povertà anche qui, piccole ma comunque presenti. Ma noto allo stesso tempo tanta solidarietà - che va sempre risvegliata - grazie anche ad associazioni plurisecolari che fanno molto per il territorio. E a Montalcino questa cosa è viva, penso all’Emporio di Solidarietà a Torrenieri con cui ho parlato col sindaco e a questa bella collaborazione che si è creata tra istituzioni, parrocchia ed associazioni. Montalcino è un posto ordinato, tranquillo, attento a quello che succede. Chi viene dalle grandi città queste cose le nota subito”. Con l’età anagrafica che sale, a Montalcino come altrove, la Chiesa e le parrocchie hanno bisogno dei giovani per non rischiare di rimanere vuote. “Le nuove generazioni sono fondamentali - conclude Lojudice - serve attenzione per loro, c’è da fare tanto. Ma una rondine non fa primavera e un parroco da solo, anche uno bravissimo come è quello di Montalcino, non può farcela. Serve una collaborazione ma in questo territorio non manca, vedo molti segnali positivi”. Buon 8 maggio a tutti!
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024