È dura, ma bisogna provarci. Piano piano anche i ristoranti di Montalcino stanno ripartendo, dopo il via libera del 18 maggio alla ripresa del mondo della ristorazione. C’è chi sta ultimando gli adattamenti per rispettare le normative, chi non sa ancora quando potrà alzare le serrande e chi invece lo ha già fatto. Come Antonio De Pascali del ristorante Re di Macchia, che ha riaperto oggi “ma la situazione è molto delicata - dice De Pascali alla Montalcinonews - non sembra esserci tanto giro, speriamo nei weekend a cominciare da domani. Le regole sono state semplici da rispettare, ma abbiamo perso metà coperti. Il vero problema è che i finanziamenti non arrivano. Parlo anche a nome di altre attività della zona: i costi, tra affitto e utenze, rimangono, gli introiti no; chi riapre è perché ha qualcosa da parte. Però siamo positivi, dobbiamo esserlo”.
Domani riapre il ristorante San Giorgio. “Ho dovuto ridurre i coperti da 115 a 26 per rispettare il distanziamento sociale”, spiega il titolare, Gerardo Toniazzi, che ha optato per una ripartenza graduale anche per capire l’effettiva domanda che si creerà nelle prossime settimane. Gli altri quattro locali (tra wine bar ed enoteche) di sua proprietà per adesso restano chiusi aspettando un alleggerimento delle normative, ad esempio la regola di entrata ed uscita che rende impossibile l’apertura per chi ha un solo ingresso.
“Abbiamo riaperto lunedì con l’albergo e mercoledì col ristorante e tutto sommato non è stato troppo difficile perché abbiamo pochi tavoli per scelta nostra - racconta Anna Machetti de Il Giglio - però la prima sera abbiamo avuto un cliente e la seconda sera due. Cerchiamo di fare il nostro meglio, speriamo di vedere qualcosa a giugno se riaprono le regioni. La difficoltà principale è dovuta al fatto che nessuno si è degnato di farci sapere in tempo cosa fare. Da un giorno all’altro ci hanno detto: potete riaprire. Gli aiuti statali? I nostri dipendenti in cassa integrazione non hanno ricevuto niente. Noi siamo riusciti ad avere 600 euro dieci giorni fa, ma le spese si fanno sentire. L’affitto lo abbiamo slittato per qualche mese ma va pagato, e se il lavoro non c’è come si fa?”.
“Non piangiamoci addosso ma la verità è che la situazione è difficile”, aggiunge Federico Lozzi, che per adesso ha riattivato il ristorante pizzeria Il Grifo ma solo per l’asporto, dal giovedì alla domenica. Nei prossimi giorni valuterà per gli altri locali, il ristorante Il Giardino e la pizzeria al taglio in Piazza del Popolo. “Sul piano del turismo le condizioni non sono delle migliori. Certo, lavoriamo bene con i residenti, ma questo non ci consente di mantenere tutta la struttura. Sarei felice di poter riaprire tutto ma per ora non è possibile”. “Il 18 aprile sono arrivati i 600 euro di marzo che non hanno neanche coperto la rata mensile dell’Inps - continua Lozzi - parlano di prestiti, ma prima di mettermi un altro mutuo sulle spalle ci penso due volte. Per fortuna l’affitto è stato sospeso e abbiamo qualcosa da parte. Il fatto è che questa situazione non finisce domani. Noi siamo usciti dall’inverno, abbiamo mantenuto circa dieci dipendenti aspettando la ripartenza ad aprile, che non c’è stata. Abbiamo perso due mesi e probabilmente se ne aggiungeranno altri due. Anche l’estate sarà diversa. E Montalcino, si sa, è una città che vive di turismo”.