La maggior parte dei grandi eventi musicali estivi è stata rinviata o cancellata ma ce n’è uno che non vuole arrendersi. È il “Jazz&Wine in Montalcino”, tra i grandi festival europei del genere e uno dei primi, se non il primo, ad abbinare la buona musica ad un vino di alta qualità come il Brunello. L’intuizione, 23 anni fa, arrivò dalla cantina leader di Montalcino, Banfi, che attraverso la propria fondazione culturale creò questo felice format in collaborazione con la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma e il Comune di Montalcino. Nel corso degli anni sono saliti sul palco della Fortezza di Montalcino e del Castello di Banfi i più grandi musicisti italiani e internazionali, facendo di Montalcino l’ombelico dell’universo del jazz. Nel 2020 l’edizione n. 23 si sarebbe dovuta tenere dal 14 al 19 luglio, date che inevitabilmente slitteranno “ma la nostra intenzione, nel rispetto della legge e in totale sicurezza, è di farla”, spiega il presidente della Fondazione Banfi Rodolfo Maralli. Non in Fortezza, che è inagibile per lavori. “Ne eravamo già a conoscenza e infatti, prima del Covid-19, pensavamo a una formula itinerante a Sant’Antimo, a Sant’Angelo in Colle, in piazza a Montalcino. Adesso chiaramente andranno stabiliti dei luoghi ad accesso controllato, ma come base di partenza abbiamo il nostro castello che garantisce sicurezza, incolumità, distanza e posti assegnati”.
Una cosa è certa: se le autorità e le condizioni sanitarie lo consentiranno, il festival non salterà. “La nostra volontà – continua Maralli – è di dare un segnale di ripartenza, di ritorno alla normalità, per far proseguire una tradizione che va avanti ininterrottamente da 23 anni e dare il nostro contributo alla ripresa dell’attività a Montalcino”. Le date indicative al momento sono l’ultima settimana di luglio o la prima di agosto, “ma possiamo andare anche a settembre o al limite in autunno – aggiunge Maralli – quanto ai musicisti, saranno grandissimi nomi italiani o stranieri al momento residenti in Italia”.