Fra quattro giorni scadrà l’ultimo Dpcm, che il 4 maggio ha inaugurato la Fase 2 con un primo allentamento delle restrizioni, a cominciare dalla possibilità di visitare i “congiunti”, termine che dopo un po’ di confusione aveva abbracciato i parenti, gli affini (cioè i parenti acquisiti), i partner e i legami affettivi stabili. Tra quest’ultimi non erano compresi gli amici, che invece saranno inclusi dal 18 maggio assieme a colleghi e conoscenti. A delinearlo sarà un decreto legge, valido fino al 31 maggio, che di fatto porrà fine alla famosa autocertificazione per gli spostamenti all’interno delle regioni. Fuori dal confine regionale, invece, gli spostamenti saranno limitati a motivi di lavoro, salute o urgenza, almeno fino alla fine del mese (possibili però delle deroghe tra regioni limitrofe). “Ce lo hanno chiesto quasi tutte le Regioni”, ha spiegato ieri il premier Giuseppe Conte (foto: Governo.it) mentre annunciava le novità del Decreto Rilancio, la grande manovra da 55 miliardi di euro per imprese e famiglie. Resteranno le misure da osservare durante gli incontri (mascherine e distanziamento sociale), così come il divieto di riunioni e feste, anche private, in casa. Sì alle attività motorie e tutti gli sport individuali, ci si potrà spostare nelle seconde case (ma non fuori regione) così come in spiagge, parchi ed aree verdi.
L’orientamento del Governo è di lasciare libertà di decisione alle singole Regioni. Enrico Rossi, presidente della Toscana, ha già annunciato che “aprire tutto, ora e subito non è pensabile. Ci vuole prudenza e senso di responsabilità”. La ripresa sarà lenta, graduale, “per non correre il rischio di tornare indietro con un impatto economico e psicologico ancora più difficile”. L’idea è quella di tracciare più step: inizialmente riaprire al commercio al dettaglio (alcune indiscrezioni parlano già di domani, ma al momento non è stato firmato nessun atto ufficiale), poi il 21 maggio estetisti e parrucchieri e infine, il 25 maggio, il via libera a bar e ristoranti.